giovedì 14 gennaio 2021

El cuadro de la familia


Il dipinto El cuadro de la familia, come fu chiamato sino nel 1843, poi tramutato in Las Meninas, è stato realizzato dallartista Diego Velazquez nel 1656 su commissione del re Filippo IV di Spagna. È un olio su tela di grandi dimensioni, 318 x 276 cm, attualmente conservato al Museo del Prado di Madrid. Questo dipinto è stato oggetto di numerose riflessioni e analisi, interrogativi ricorrenti, al quale molti storici dellarte hanno cercato di dare una risposta: perché lartista, invece di raffigurare i sovrani nella loro fisicità, ha preferito rappresentare il loro riflesso in uno specchio? Perché ha deciso di collocare lo specchio in fondo alla stanza, al centro del dipinto? Come mai ha posto nel gruppo della famiglia reale anche il proprio autoritratto? Cosa rappresenta realmente il dipinto?

Cerchiamo di dare una risposta a tutti questi interessanti quesiti, ci aiutiamo – nel fare questo – osservando attentamente il dipinto e, soprattutto, contestualizzando il periodo storico e anche la psicologia dell’artista.

Possiamo subito anticipare che Velazquez voleva farsi ritrarre: lui non vedeva il ritratto come una macchina di stato, ma come uno specchio del suo invecchiamento, ecco perché ha preferito, anziché raffigurare i sovrani nella loro fisicità, rappresentare il loro riflesso in uno specchio. Filippo IV temeva invecchiare e un quadro avrebbe finito con l’essere una sorta di ritratto in perfetto stile Dorian Gray.

La penultima, o   perlomeno  l'ultima immagine in cui è  rappresentato  senza artifici è  la raffigurazione che gli venne fatta durante la presa di Fraga, nella guerra di Catalogna. Posò per tantissime ore al freddo, infatti Velasquez imponeva anche al Re delle pose estenuanti. Aveva un atteggiamento trionfale, ma un volto pallidissimo. Dopo questo il Re decise di non farsi più ritrarre per nove anni. Poi quello di cui stiamo appunto riflettondo, un dipinto di quando Filippo IV aveva 51 anni, in cui si risalta il suo decadimento fisico del volto e del corpo. Questo invecchiamento era visto dal Re come una metafora del declino dello Stato. Il re Filippo IV e la regina Marianna dAustria sono rappresentati in uno specchio. Questo simboleggia lo Specchio della Maestà” o Specchio del Principe”. Infatti il suo scopo è quello di rappresentare unimmagine ideale ed esemplare, una norma di condotta, di comportamento, di carattere e di pensiero, che non può essere di origine corporea. Lo specchio simboleggia quindi il riflesso di un ideale artistico e, in questo caso, il riflesso di un Principe Perfetto” cioè del re ideale e della regina ideale. 


Sulla parete in fondo, sopra la testa dellInfante Margherita e direttamente di fronte agli spettatori della scena dipinta, c’è uno specchio alto circa un metro in cui sono riflessi limmagine del re Filippo IV e della regina Marianna dAustria. Velasquez ha deciso di collocare lo specchio in fondo alla stanza, al centro del dipinto, così come centrale era la loro figura nella società dell'epoca. Proprio dal re e dalla regina dipendono le attività di tutti i cortigiani e le qualità morali della corte. La posizione dello specchio rappresenta uno dei punti nevralgici e uno dei tre punti focali della struttura della composizione. Inoltre è come se i reali fossero al nostro posto, infatti gli sguardi dei personaggi del dipinto sono rivolti verso il pubblico. Ci sono diverse interpretazioni sulla funzione dello specchio e sul perché sia stato messo proprio in quel luogo. Esso si trova di fronte alla tela che Velasquez sta dipingendo e questo, secondo Palomino, gli permette di mostrarci ciò che sta rappresentando nella tela e che noi non possiamo vedere, perché ci è visibile solo la parte posteriore. Secondo invece Michael Foucault lo specchio non dovrebbe riflettere la tela, ma il re e la regina in persona, di cui si certificherebbe la presenza al posto dello spettatore di oggi: noi siamo il re e la regina. Di conseguenza, i due regnanti stavano nel posto in cui avrebbe dovuto trovarsi Velasquez in persona dipingendo il quadro. Allora il soggetto e lautore del quadro si mescolano magicamente. Secondo il suo ragionamento quindi, se lo specchio non riflette la tela, ma il re e la regina in persona, allora nella tela sta dipingendo Las Meninas, quindi un quadro, nel quadro. Questa ipotesi però venne successivamente smentita e ritenuta più corretta quella di Palomino. 

Il dipinto Las Meninas si potrebbe paragonare ad un trattato per leducazione del Principe. Così Velasquez ha deciso di porre anche il proprio autoritratto nel gruppo della famiglia reale, per evidenziare la volontà di rispettare i propri doveri di cortigiano nelleducazione del principe. Ha deciso di ambientare lopera nel suo atelier con lo scopo di elevare la sua condizione di intellettuale. Inoltre, perché il suo studio è simbolo dello spirito, dellinvenzione, della creazione, dello studio degli ideali e della verità. Lui si rappresenta mentre sta dipingendo una grande tela, di cui però è visibile solamente la parte posteriore, quindi non si può sapere cosa stesse rappresentando. Secondo Palomino stava dipingendo limmagine del re e della regina, la cui immagine è riflessa nello specchio. Secondo Foucault, invece, stava rappresentando Las Meninas, ma successivamente questa teoria venne smentita. 

Il vero soggetto dellopera è lInfanta Margherita. La sua immagine può avere più significati: il ritratto del suo aspetto e della sua persona fisica e il riflesso naturale dei suoi genitori, ma anche le condizioni del suo essere e della sua educazione. La bimb infatti è stata raffigurata mentre stava in modo educato in posa, sotto la guida del riflesso del re e della regina.

Il dipinto rappresenta, anche, il terribile momento della posa, quella che Filippo detestava. Può significare, inoltre, la genesi” di un ritratto. Mostra come nasce il doppio ritratto del re Filippo e della regina Marianna. Velasquez però non immaginava di farci vedere il ritratto con gli occhi dellartista, ma con gli occhi del soggetto in posa. Si dovrebbe vedere il ritratto del re, ma in realtà si contempla la genesi del ritratto del re”. Si osserva lartista al lavoro e la macchina che doveva alleviare la noia del modello (i cortigiani, i nani, i cani e la figlia del re con le sue ancelle). Quindi langoscia del re, la sua noia e linsofferenza verso la lentezza di Velasquez sono il vero spettacolo. Il momento rappresentato nel quadro è la fine della posa del ritratto, la fine delle sofferenze. Si può notare infatti che il nano Nicolasito Pertusato sveglia con un piede il mastino del re, il cane che lo seguiva in tutti i suoi spostamenti. Inoltre un paggio apre la porta. Questo significa che la posa sta per finire e i sovrani possono lasciare latelier di Velasquez. Questultimo, infatti, sembra allontanarsi dal cavalletto per controllare se la sua opera è terminata e se può concedere al re la sua libertà. Il quadro vuole rappresentare la fine delle sofferenze di Filippo IV e fu questo il motivo per cui il re lo volle porre nel suo studio, uno spazio aperto a tutti.

La fine della posa ha però un significato metaforico, infatti allude allinvecchiamento del re e di Velasquez: moriranno poco dopo. Per il sovrano questa quadro rappresenta la liberazione, una libertà dalle costrizioni e dalle finzioni del governo, che solo la morte poteva dargli. Il senso più profondo di Las Meninas è quello di svelare le contraddizioni, i limiti, le sofferenze, le ambiguità del potere. Larte infatti celebra il potere, lo legittima, lo consacra da secoli. La libertà dellartista si insinua come una lama, restituendo la libertà a tutti e in particolare al re.

Martina Ferri, 4BLSU

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