Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

lunedì 26 ottobre 2020

DIECI PICCOLI INDIANI

 

Di Agatha Christie, scrittrice e drammaturga britannica, è considerata una delle scrittrici più influenti e prolifiche del XX secolo nonché giallista di fama mondiale.

Otto persone (Vera Claythorne, il capitano Philip Lombard, il giudice Lawrence Wargrave, il dottor Edward Armstrong, William Blore, Emily Brent, il generale John Macarthur e il giovane Anthony Marston) totalmente estranee l’una dall’altra,ricevono un invito per soggiornare in una grandissima Villa a Soldier,  un'isola denominata "Nigger Island" per la sua forma di testa di negro, senza conoscere l’ospite,chi per necessità lavorative e chi per curiosità, accettano l’invito; approdati sull’isola ad aspettarli non ci sarà il proprietario della casa ma una filastrocca appesa in ogni stanza della casa e una voce inquietante che li incrimina di aver commesso degli omicidi. E da questo momento in poi la loro avventura sull’isola sarà un vero  I N C U B O !!

Pronti a salpare sulla nave dei bellissimi gialli di Agatha Christie? Andiamo subito a leggere la filastrocca che ci accompagnerà per tutto il corso della narrazione di

 “Dieci piccoli indiani” !

 “ Dieci poveri negretti

se ne andarono a mangiar:

uno fece indigestione,

solo nove ne restar.

Nove poveri negretti

fino a notte alta vegliar:

uno cadde addormentato,

otto soli ne restar.

Otto poveri negretti

se ne vanno a passeggiar:

uno, ahimè, è rimasto indietro,

solo sette ne restar.

Sette poveri negretti

legna andarono a spaccar:

un di lor s’infranse a mezzo,

e sei soli ne restar.

I sei poveri negretti

giocan con un alvear:

da una vespa uno fu punto,

solo cinque ne restar.

Cinque poveri negretti

un giudizio han da sbrigar:

un lo ferma il tribunale,

quattro soli ne restar.

Quattro poveri negretti

salpan verso l’alto mar:

uno un granchio se lo prende,

e tre soli ne restar.

I tre poveri negretti

allo zoo vollero andar:

uno l’orso ne abbrancò,

e due soli ne restar.

I due poveri negretti

stanno al sole per un po’:

un si fuse come cera

e uno solo ne restò.

Solo, il povero negretto

in un bosco se ne andò:

ad un pino s'impiccò,

e nessuno ne restò.”

 Ma cosa ne pensiamo noi del Mattei’s blog di questo romanzo giallo? 

Andiamo a scoprirlo subito!


Dieci piccoli indiani è il primo libro che leggo di Agatha Christie e sono soddisfatta e stupita da questa lettura; non amo il genere thriller e i romanzi gialli,ma questo mi ha affascinato e conquistato fin da subito. Un genio nel creare intrecci e mistero che si insinuano nella mente del lettore senza mai rendere la lettura noiosa, ma sempre dinamica.

Libro scorrevole e coinvolgente, che ti tiene attaccato alle pagine, infatti l’ho letto in meno di una settimana.    -Martina-


Il libro “ Dieci piccoli indiani” è un classico del genere giallo, la trama è insuperabile, avvincente e ricca di colpi di scena, i dialoghi sono brevi e concisi e ognuno dei personaggi, seppur molteplici, è caratterizzato da una peculiarità che lo distingue dal resto del gruppo. Ho adorato il modo in cui per tutto il corso della narrazione il lettore investa il ruolo di investigatore sospettando che tutti i personaggi possano essere colpevoli. Il vero colpo di scena di questa pellicola è la soluzione finale solo apparentemente assurda ma che tuttavia, alla fine del libro si rivela essere coerente con i fatti accaduti, unendo tutti i pezzi del puzzle, di quel puzzle che per tutto il corso del libro il lettore ha cercato di ricostruire senza successo e si rivela poi essere più facile di quanto pensato. Vi consiglio questo libro? Assolutamente si! Lo consiglio a tutti, indipendentemente dall’età, questo è un libro così avvincente da far breccia nel cuore di ogni elettore amante e non del genere giallo.  - Camilla -

Leggi anche tu #diecipiccoliindiani 

Camilla Ziliani e Martina Signorile 3ALSU


sabato 17 ottobre 2020

Un passo verso la normalità


 “Torneremo ad essere quelli di sempre, torneremo ad abbracciarci, a ridere e a stare insieme?”

 Quante volte abbiamo sentito queste parole durante il lockdown e quante volte abbiamo sperato che tutto ciò sarebbe stato possibile, nonostante la paura che il suono delle sirene non sarebbe mai cessato e che questa pandemia avrebbe vinto su tutti noi.

E invece ora, ad ottobre 2020, noi studenti italiani siamo tornati, da esattamente un mese, su quei banchi che tanto abbiamo bramato. Pensando solo ad un anno fa molti di noi alla notizia di più di tre mesi lontani da scuola avrebbe fatto salti di gioia alti due metri e invece durante il periodo di Dad, dove l’unico contatto con i compagni era lo schermo di un computer e le ore di lezione erano sostituite da lunghi audio da ascoltare, abbiamo capito che quella struttura tanto odiata, definita da alcuni addirittura un carcere, era la cosa che più ci mancava e più desideravamo.

Sentendo anche il parere di altri ragazzi il problema più grande di quel periodo così buio è stato gestire l’ansia, ma non solo delle interrogazioni o delle verifiche, ma anche quella di non poter tornare alla quotidianità che tanto ci apparteneva, ridere durante l’intervallo e correre per i corridoi pur di non arrivare in ritardo.

Ci chiedevamo, quando tutto questo sarà possibile?

E finalmente è arrivata la tanto attesa conferma: dal 15 settembre si è tornati sui banchi, ma guardiamo anche l’altro lato della medaglia, con la felicità sono sopraggiunte in molti di noi nuove paure, come quella di contrarre il virus e attaccarlo ai membri più deboli della propria famiglia, tant’è che ancora oggi ad un mese di distanza dall’apertura una dell’ipotesi poste nel nuovo DPCM era quella di tornare alla Dad per paura di innalzare ancora di più la curva dei contagi. Nonostante ciò si resiste e la proposta è stata ritirata grazie al piccolo contributo quotidiano di ciascuno di noi.

Anche io ho avuto varie perplessità e per questo ho voluto aspettare un mese prima di scrivere questo articolo sul ritorno a scuola: ne avevamo sentite parecchie dai divisori tra gli studenti a banchi a rotelle, quindi immaginare cosa ci saremo trovati davanti varcata quella soglia era alquanto difficile. Ci si aspettava una scuola piena di ansia e paura, ma in realtà abbiamo trovato tanta tranquillità e voglia di ripartire.

Ho deciso di pubblicare questo articolo solo ora, perché volevo avere le idee chiare per riuscire ad esprimere al meglio quello che è il pensiero di molti studenti italiani su questo rientro e spero di averlo fatto al meglio.

Non so ancora come andrà a finire questo anno scolastico, ma so che se ognuno di noi ci metterà il proprio contributo, tutto andrà per il meglio.

Vi aspetto in un prossimo articolo! Buon anno scolastico.

Cattani Martina, 4ALSU

mercoledì 14 ottobre 2020

LA RICERCA DEL PRINCIPIO PARTE DAL PRINCIPIO

 Da anni i bambini riempiono i propri genitori di domande. Domande sulla vita, sul mondo, domande che non sempre hanno una risposta.

 “Perchè esiste la vita? Perchè esiste la morte? ...”

Tu gli dai delle risposte anche se non sempre le sai realmente, perchè non ci pensi, non ti interessa, oppure  prometti che gliele dirai un’altra volta, più tardi, quando saranno abbastanza grandi.

Non sempre riflettiamo sul reale significato delle cose, non ci poniamo domande come: Perché noi esistiamo? Qual’è il nostro scopo nella vita?

Viviamo in un mondo in cui il lavoro e i beni materiali sono diventati il centro della nostra essenza, sin da bambini siamo stati abituati a non porci domande o a non indagare sul senso delle cose perchè non otterremo risposta, perchè si tende a pensare che il mondo della filosofia, il quale va alla ricerca del significato della realtà che ci circonda, sia ormai finito eppure la filosofia continua ininterrottamente ad influenzare le vite di ognuno di noi. Oggi si ha una concezione del tutto erronea  della filosofia, si tende a pensare che sia una materia inutile, che non dia possibilità alcuna in ambito lavorativo e che sia addirittura inferiore a tutte le materie scientifiche, pregiudizi e opinioni che nascono dalla domanda: “Ma a cosa serve la filosofia?”

 

“La filosofia non serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è il sapere più nobile”

 


Questo è ciò che scrisse Aristotele nella Metafisica, una delle opere più importanti dell’autore greco e della filosofia intera, tuttavia per comprendere al meglio le caratteristiche fondamentali di questa “nobiltà” che solo il vero filosofeggiare conferisce, è necessario conoscere la storia della filosofia nella sua completezza e sapere il ruolo che ha avuto per l’umanità. Perchè sì, la filosofia nacque in Grecia nel VI secolo a.C, qui rappresentava una scienza primaria legata alla ricerca libera e indipendente del principio delle cose ma non solo, la filosofia è molto altro, è ricerca, sapienza, riflessione e soprattutto è un modo attraverso cui avvengono scambi di opinioni e pensieri, è proprio questo che fanno i filosofi e per capire meglio come si sviluppò nel corso degli anni questa materia è bene scoprire i pensieri e le domande che i primi filosofi si sono posti. Andiamo dunque a leggere un'interessante intervista a riguardo.

 

FILO- blog

INTERVISTA ESCLUSIVA AI FILOSOFI PIÙ’ DISCUSSI DEGLI ULTIMI ANNI!

Cari lettori, dopo una lunga attesa e un gran numero di richieste, oggi intervisteremo i tre filosofi più in vista degli ultimi anni: Talete, Anassimandro e Anassimene! Dicono di voler risolvere le cose una volta per tutte, sarà vero? Riusciranno a scoprire il vero arché? Lo scopriremo subito, eccoli che arrivano, pronti ad iniziare questa accesa disputa!

‘E con immenso piacere che sono qui oggi a presentare Talete, Anassimandro e Anassimene,  tutti e tre provenienti da Mileto, giusto?

 

TALETE : Sì, io e i miei due discepoli siamo di Mileto, sulle coste dell'Asia Minore.

 

ANASSIMANDRO : Una delle colonie greche più ricche aggiungerei…

Dovete sapere cari lettori che, l’origine delle iniziali dispute tra questi filosofi presocratici è….

ANASSIMENE : No, no, no assolutamente no! Oddio essere definito un presocratico, peggio ancora è essere definito presofista! Che differenza c’è tra i nostri pensieri e quelli di Socrate? Ve lo dico io, nessuna! Cambia solo l’epoca in cui visse, i concetti rimangono gli stessi, è una vostra classificazione dire che noi abbiamo parlato solo del problema della natura e della realtà, anche noi a modo nostro abbiamo parlato dell’essere umano come lui!

 

ANASSIMANDRO : Anassimene non essere così ipocrita! Siamo presocratici e lo confermano tutti i libri di filosofia…

TALETE : Possiamo non soffermarci su queste piccolezze? Vorrei finire quest’intervista in fretta, oggi c’è un cielo stupendo che non vedo l’ora di ammirare.

ANASSIMENE : Sì, sì bello il cielo ma mai quanto la tua caduta all’interno di un pozzo come l’ultima volta...

TALETE : Prendetemi pure in giro, immaginatemi distratto ma vi ricordo che sono stato IO a fondare la scuola ionica di Mileto!!

ANASSIMENE : E questo lo sappiamo bene dato che non fai altro che ricordarcelo ogni qualvolta ci incontriamo…

Calma, Signori, calmi vi prego. Spieghiamo ai nostri lettori il principio di tutto il vostro astio… dovete sapere, caro pubblico, che nel VI secolo a.C quando nacque la filosofia, i Maestri qui presenti condividevano numerosi pensieri, vi era infatti il “Monismo” secondo cui dietro il divenire del mondo vi era un unico principio, ritenevano inoltre che la materia primordiale fosse fornita di una forza intrinseca, che la faceva muovere, questo era ciò che sosteneva “l’Ilozoismo”, ed infine condividevano il concetto di “Panteismo” che andava a identificare il principio eterno del mondo con la divinità… Vi chiederete ora su cosa avevano idee contrastanti, ebbene tutto iniziò quando sorsero queste prime domande: “Cos’è l’arché? Cos’è il principio di tutte le cose?”

TALETE : Ve lo dico io!!! ‘E l’acqua, non si discute!

(disse Talete interrompendo la presentatrice…)

ANASSIMANDRO : Falso, sei un falso! Non è vero, non credetegli, il principio di tutte le cose è l'apeiron!

ANASSIMENE : Ma che assurdità sono queste? Pensavo che ormai avessimo concordato che l’archè fosse l’aria.

 

Un momento, Signori, parliamo uno alla volta, diamo la possibilità ai nostri lettori di comprendere ognuna delle vostre teorie… Talete, spiegami cosa intendi quando dici che secondo te l’archè è l’acqua.

 

TALETE : Per me l’archè è l’acqua, intesa come “sostanza”  ovvero come ciò che “sta sotto la Terra”, sostenendola. L’acqua è il principio della vita e del mondo,  come ho già detto in precedenza: “L'acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose; la sua scorrevolezza spiega anche i mutamenti delle cose stesse. Questa concezione deriva dalla constatazione che animali e piante si nutrono di umidità, che gli alimenti sono ricchi di succhi e che gli esseri viventi si disseccano dopo la morte.”

Teoria molto interessante, Anassimandro lei cosa ne pensa?

ANASSIMANDRO : Purtroppo io ho una concezione del tutto differente rispetto ai pensieri di Talete, io penso che il principio di ogni cosa sia l’apeiron, per me è l’infinito, l’indeterminato, una sorta di materia primordiale in cui tutti gli elementi sono indistinti e da cui si differenziano in un processo di separazione dei contrari. Questa separazione secondo me genera infiniti mondi che si succedono l’uno all’altro secondo un ciclo eterno.

Un pensiero davvero molto profondo, non è vero cari lettori? E voi cosa ne pensate? Chi tra Talete e Anassimandro fino ad ora sembra avervi convinto maggiormente?

TALETE : Riflettete bene perchè: “Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.”

Se non sbaglio siete entrambi astronomi, giusto?

ANASSIMANDRO : Si, corretto.

TALETE : E non solo! Io sono anche un politico, …

ANASSIMANDRO :  Anche io!

TALETE : Sì, e le tue competenze finiscono lì! Io sono inoltre un matematico e un fisico, oltre che un filosofo ovviamente. Nella mia vita ho predetto l’eclissi solare del 28 maggio 585 a.C. , ho formulato numerosi teoremi di geometria e scoperto le proprietà del magnete.... tu che cos’hai inventato?

Si rilassi signor Talete, non volevo sapere le cariche ricoperte da ognuno di voi, anche perchè non ce ne sarebbe bisogno dal momento in cui siete tutti uomini estremamente intelligenti, entrambi avete infatti anticipato scoperte scientifiche oggi assodate. Lei, Anassimandro, ammette l’infinità dei mondi nell'Universo e sostiene che la Terra sia un cilindro che si libra nel mezzo del mondo. Entrambi avete inoltre compreso l'origine delle eclissi e avete posto come centro dei vostri studi Dio e non la “ricerca per la ricerca”. Avete dunque una visione, diciamo, sacra della ricerca, corretto?

TALETE : Certo, è così. Io penso che tutte le affermazioni sono basate sul logos, cioè sul ragionamento che porta alle verità celesti e dunque a Dio.

Passiamo ora a parlare di Anassimene  e della sua teoria, secondo lei cos’è l’arché ?

ANASSIMENE : Per me l’arché è l’aria, intesa come forza infinita e in perenne movimento che anima il mondo e che determina la trasformazione di tutte le cose attraverso il doppio processo della rarefazione e della condensazione. Credo che «Come l'anima nostra, che è aria, ci sostiene, così il soffio e l'aria circondano il mondo intero.» ... L'aria diviene perciò un soffio vitale, principio vivificatore da cui originano tutte le cose.

Che profondità! Un concetto davvero molto interessante! Tuttavia, ci può spiegare meglio cosa intende con i termini: rarefazione e condensazione?

ANASSIMENE : Certo, rarefacendosi l’aria diventa fuoco mentre invece condensandosi diventa vento,  nuvola, acqua, terra e quindi pietra. Anche il caldo e il freddo sono dovuti allo stesso processo: la condensazione produce freddo, la rarefazione il caldo.  Come Anassimandro anche io credo nel nascere e nel divenire ciclico del mondo, nel suo dissolversi periodico nel principio originario e il suo periodico rigenerarsi da esso.

Anassimene, lei è il più giovane tra i filosofi presenti qui oggi, crede che la sua giovane età l’abbia aiutato nel suo lavoro?

ANASSIMENE : Si, è vero sono il più giovane di loro, tuttavia credo che ciò sia irrilevante,avrei filosofeggiato come ho fatto anche senza le loro teorie a me antecedenti e che molti sostengono  mi abbiano guidato in questo mio percorso. Perchè le persone pensano ciò? Perchè credono che sia addirittura un discepolo di Anassimandro? Forse perchè ho riconosciuto il suo principio di infinità e movimento  incessante? Ho fatto anche io teorie e scoperte molto importanti.

Di recente il suo pensiero è stato difeso da Diogene di Apollonia, come si sente a riguardo ?

ANASSIMENE : Sono molto fiero di me stesso, ho conosciuto Diogene poco tempo fa e prima di allora avevo solo sentito parlare di lui, da quanto si diceva per le strade di Mileto non era molto intelligente, tuttavia un giorno camminando per le strade della mia città incontrai per caso proprio Diogene,  decisi così di andargli a parlare e filosofeggiando del più e del meno mi disse che anche lui vedeva l’aria come il principio dell’intelligenza e, caro il mio pubblico non potete capire l’emozione che provai in quel momento, mi divenne subito più simpatico e scoprii che non era poi così stupido…

TALETE : Chissà perchè!

Suvvia Maestro non sia così crudele. Ora che i nostri lettori vi hanno conosciuto, almeno per un pò, vorrei discutere con voi su una nuova corrente filosofica, se non avete meglio da fare…

(Disse la presentatrice  guardando Talete)

TALETE : Credo che per questa volta il mio cielo possa attendere, avrò altre occasioni per ammirarlo, sperando di non rifinire in un pozzo come l’ultima volta…

ANASSIMENE : Ringrazia la serva che ti ha registrato e ha postato il video su FILO-net !

ANASSIMANDRO : Ho sentito dire che quel video ha raggiunto 1 milione di like!

TALETE : 1 milione e 567 per l’esattezza… ma chi li conta?!

Ringrazio Talete per questo suo sacrificio ma tor n - n -

TALETE : Nessun problema, mi accontenterò di un aumento per aver partecipato più a lungo all’intervista.

(Disse Talete interrompendo nuovamente la presentatrice)

Stavo dicendo, avete sentito parlare dei pitagorici?

ANASSIMANDRO : Vorrei poter dire di no!

ANASSIMENE : Pita-che?

Pitagorici, sono i filosofi appartenenti alla scuola fondata da Pitagora a Crotone e dovete sapere che la ricerca dell'archè impegna anche loro! Tuttavia la loro idea di arché è completamente diversa dalla vostra poiché si fonda sul numero.

 

TALETE : Che assurdità!

ANASSIMENE : Neanche i pensieri di Talete sono così idioti!

TALETE :  Molte grazie…

ANASSIMANDRO : Silenzio un attimo, vorrei capire… Sulla base di cosa credono ciò?

Loro pensano che ogni cosa è misurabile e che il cosmo rivela un ordine matematico. Secondo loro tutti gli aspetti della realtà possono essere ricondotti a numeri o rapporti numerici, che cosa ne pensate ?

TALETE : Penso che tutto ciò sia folle! Non possono davvero ritenere che siano i numeri il fondamento di tutto! Certo, i numeri sono importanti ma non sono l‘arché! Credo inoltre che a differenza di Pitagora, io, Anassimandro e Anassimene abbiamo filosofeggiato su qualcosa di concreto,  non saremo  ricordati per qualche piccolo studio su eclissi, triangoli o fenomeni atmosferici come Pitagora. Noi ci siamo concentrati sulla figura dell’educatore, abbiamo capito quanto sia importante conoscere sé stessi, guidarsi, approfondire il proprio pensiero, il proprio io interiore e saper controllare i propri istinti prima di pretendere di governare altri, venerare Dio che, con immenso amore, ci dona ogni istante l'opportunità di vivere.

Pensiero davvero molto filosofico, Talete, tuttavia a  mio malgrado siamo giunti alla fine di quest’intervista, un’intervista piena di alti e bassi ma estremamente profonda e piena di significato, non è vero cari lettori? Fateci sapere cosa ne pensate e ovviamente se rivolete di nuovo un'intervista con Talete, Anassimandro e Anassimene venuti qui oggi direttamente da Mileto. Signori, vi saluto e ringrazio voi, il mio pubblico, ovviamente, per aver speso un po del vostro tempo a leggere quest’intervista, ci vediamo alla prossima puntata!.

 Ma quindi l‘arché che cos’è? ‘E l’acqua come sostiene Talete? ‘E  l’apeiron? Oppure è l’aria di Anassimene?

L’archè, il principio di tutte le cose,  in realtà non coincide con nessuna di queste teorie, non abbiamo la certezza che solo uno di questi elementi abbia dato origine a tutta la realtà esistente,possono essere tutti come nessuno, questo non lo sappiamo, ciò che invece possiamo fare è studiare la filosofia di questi autori, esprimere le nostre idee in merito a ciò e apprendere tutti gli insegnamenti che questi maestri hanno voluto trasmetterci. Personalmente trovo che il pensiero che più si avvicina al mio coincida  con quello di Talete, ovvero che l’acqua sia il principio di tutto, tuttavia credo che nulla esisterebbe senza l’aggiunta degli elementi dell’aria, del fuoco e della terra, sostengo dunque che i quattro elementi siano il fondamento della realtà esistente oggi.

“Non ci sono principi; ci sono solo eventi. Non c'è bene né male, ma solo circostanze.” Honoré de Balzac

 

Di Ziliani Camilla, 3ALSU