Ogni giorno si cresce, si imparano cose nuove, si è più consapevoli di determinate cose, si impara a non fare più alcune scelte che potrebbero essere sbagliate. Insomma, ogni giorno che passa della nostra vita arricchiamo la nostra persona con più conoscenze, che sia un nuovo piatto da preparare, o aggiustare un computer da soli, o mettersi il rossetto rosso anziché quello nude perché risalta la propria carnagione. Posso dire che di strada ne ho fatta per arrivare ad essere quella che sono e ne ho ancora molta da fare. Ho fatto scelte di cui mi sono pentita? Forse, magari sono troppe o troppe poche, ma quelle scelte facevano parte di quel pezzettino di puzzle che unito agli altri puzzle ha fatto sì che io fossi questa Suha e non la vecchia Suha. E ogni giorno che passa c’è una nuova Suha, perché come ho detto ogni giorno ci si sveglia con qualcosa in più. Ho voluto per tanto tempo voler cambiare in fretta, mettere un acceleratore al tempo e vedere come sarei stata come adulta e per tanto tempo ho creduto che questa ‘vecchia me’ fosse in un qualche modo sbagliata. Con questo articolo, o meglio dire editoriale, vorrei poter comunicare a voi lettori che spesso e volentieri ci capita di voler cambiare in fretta, essere la versione migliore di noi stessi nell’arco di un giorno, ma in realtà è un pensiero che - a parer mio – non funziona perché ogni esperienza è importante per la nostra crescita.
Far parte di questa redazione ha fatto sì che io come persona crescessi, ho avuto la fortuna di vivere esperienze che hanno spesso cambiato la mia visione del mondo, di conoscere nuove persone, ma non solo: anche scrivere articoli mi ha permesso di coltivare la passione per la scrittura che prima non avevo, o che non avevo approfondito. Ho anche iniziato ad informarmi di più, per poter portare nuovi contenuti e questo mi ha aiutata tantissimo, soprattutto perché rispetto a prima ho una nuova visione del mondo e di ciò che ci accade intorno. Ed ora sono felice di poter dire che un nuovo pezzo di puzzle si è aggiunto, una nuova esperienza ha iniziato a caratterizzarmi come persona ed è l’essere stata scelta come nuovo Direttore del blog, insieme a Ndiaya mi rende felice. Sono molto contenta e soprattutto onorata di poter rappresentare questo ruolo e spero di poter vivere nuove esperienze da aggiungere a questo mio puzzle. In conclusione vorrei ringraziare la prof. Pisu per avermi dato l’opportunità di vivere determinate esperienze.
Suha Marmash, 4alsu
Dentro di me qualcosa, di sicuro, è cambiato qualcosa… Di anno in anno divento una nuova e aggiornata versione di me stessa che, di volta in volta, cambia per adattarsi al luogo o alle persone con le quali trascorro più tempo. Sia fisicamente che caratterialmente (fisicamente mi sembra evidente: sono cresciuta), mentre caratterialmente ho così tanti motivi che riempirebbero una piscina. Oggi però non siamo qui per parlare di me, o almeno non completamente, per quanto mi piaccia stare al centro dell’attenzione, oggi non è il mio giorno. Con questa piccola introduzione volevo presentarvi - cari lettori – il nuovo corpo studentesco del Blog del Mattei, ha intenzione di apportare un vero e proprio cambiamento, cercando di far aumentare l’interesse sia per la scrittura che per la lettura. Tantissime le novità – che però non vi spoilero – credetemi sulla parola: sono molto divertenti e appassionanti. Molte le nuove rubriche Quest’anno abbiamo l’onore di avere con noi tante e diverse rubriche: “Non solo nerd” eccellenti nel disegno; “I nostri viaggi” scritta da chi di viaggi se ne intende, visto che ha parenti in tutta l’Italia ed è capace di descrivere i posti più belli e indimenticabili che ha visitato. Non dimentichiamo “Il libro del mese…” coordinata da due accanite lettrici. E poi recensioni di film, fumetti, eventi culturali, politica, società e costumi. E tanto altro ancora.
E poi arrivo di nuovo io… non ve l’ho detto? Sarò la nuova direttrice della testata assieme a Suha, lei è una veterana del blog, ma spero di poter essere all’altezza del compito. Non siate troppo pretenziosi con me, ma io vi prometto che cercherò, con tutte le mie forze, di essere professionale per questo incarico e di fare tutto quello che una direttrice di giornale deve fare. Chiudo questo breve prologo ringraziando la prof. Pisu, che senza di lei tutto questo non ci sarebbe, la ringrazio per il supporto che dà a tutte noi e per doverci sopportare sempre nel bene e nel male.
Ndiaya Ndiaye, 3^A lsu
Se volete segnalarci qualche argomento o spedirci foto di eventi che la scuola ha promosso, o semplicemente un fatto curioso che vi piacerebbe raccontarci, potete scrivere a: blog@polomattei.it
L’albero con le sue
palle colorate, i festoni, le luci, la neve, i momenti trascorsi in famiglia
- magari sul divano, con una cioccolata tra le mani a guardare un film - le
coperte, la stufa accesa che riscalda i cuori: questo è il Natale… un momento
unico forse irripetibile, anche se si festeggia tutti gli anni.
Eppure, il Natale è proprio
questo: una festa rossa, calda, cioccolatosa.
A chi non piace il
Natale?
E non solo per i doni – certo anche per quelli – perché fingere che lo
scartare il regalo non ci emozioni? È sempre un momento magico quando si
strappa la carta dai pacchi: curiosità, indiscrezione nel vedere cosa hanno
ricevuto gli altri attorno a noi, felicità e poi tutto è già passato, l’emozione
del regalo aperto è già diventata altro. Magari delusione o forse semplicemente
un pensiero: “che bello stare con la mia famiglia”.
Il Natale è una festa
tonda, circolare perché è perfetta proprio come le sfere e le bolle della
mostra rappresentata dalla 5AL e 5BL dell’Istituto Mattei.
Il Natale – però – è anche
viaggio, vacanza. Come nel film Mamma ho
perso l’aereo di Chris Columbus e con un giovanissimo, anzi bambino, Macaulay
Culkin.
Mamma, ho perso l’aereo è un classico, uno di
quei film che è impossibile non aver visto almeno una volta nella vita.
Racconta dei signori McCallister in partenza
per le vacanze di Natale con la numerosa famiglia quando si accorgono, ma solo
dopo il decollo dell'aereo, di aver dimenticato a casa il più piccolo dei suoi
figli. Il piccolo Kevin rimasto solo non si perde d'animo infatti, si prenderà
cura della casa a modo suo, riuscendo perfino a sgominare una banda di
maldestri scassinatori.
Il fantacalcio è un gioco virtuale di calcio che si gioca sul telefono oppure sul computer.
Cosa bisogna fare per poterci giocare?
Per poterci giocare bisogna scaricare l’app Fantamaster.
È un gioco individuale o di gruppo?
Il fantacalcio è un gioco di gruppo, quindi occorre trovare altre persone con cui giocare. Il numero dei partecipanti al gruppo deve rimanere fisso per tutto il campionato, ma può cambiare da un anno all’altro.
Nel tuo gruppo in quanti siete?
Nel mio gruppo siamo in 12 giocatori.
Qual è il numero minimo di giocatori e qual è il numero massimo?
Il numero minimo di giocatori è due e non c’e’ un numero massimo. si può far parte di più gruppi diversi nello stesso tempo.
Come funziona il gioco?
All’inizio del campionato ogni membro del gruppo sceglie i giocatori della sua squadra virtuale tra quelli che sono presenti nel campionato reale. Ogni settimana decide chi far scendere in campo e chi lasciare in panchina, cioè si comporta come se fosse l’allenatore della squadra. Dopo ogni partita si rinnova la classifica e si sommano i punti proprio come nel vero campionato, cioè: se la tua squadra vince, prendi 3 punti; se pareggia ne prendi 1; se perde ne prendi 0.
Come fa la tua squadra a vincere o perdere?
Dipende da come giocano i giocatori che ho scelto, nella realtà del campionato vero.
Come finisce?
Vince il campionato chi somma più punti degli altri membri della squadra. Ogni gruppo può decidere se mettere in palio un premio per chi vince.
A chi consiglieresti di giocare?
A tutti quelli appassionati di calcio.
PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO
Il mattei'sblog cerca nuovi talenti. clicca sull'immagine per bando e iscrizione. conferenza stampa del 20-12-20 https://youtu.be/rs4uFfXdXow
LIBRO DEL MESE di CAMILLA ZILIANI e MARTINA SIGNORILE
di Martina Signorile
Gente d'Irlanda di Rossana Guarnieri
"Che ne sai tu Pat, di quello che si prova quando si vuole bene a una persona?"
“A Belfast la primavera era meno primavera che a Londonderry; o forse, era la città che riusciva a soffocarla, a impedire di spaziare nelle strade”
se vuoi leggere l'articolo completo clicca sull'immagine
NASCE LA NUOVA RUBRICA TUTTA DA LEGGERE DI CAMILLA ZILIANI E MARTINA SIGNORILE... DA NON PERDERE!
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