mercoledì 20 dicembre 2017

I persuasori occulti... troppo occulti per essere veri


Vi è mai capito di cogliere improvvisamente un’immagine o un suono che non sembrava essere percettibile?
Se la vostra risposta è sì, sappiate che voi avete i sensi particolarmente sviluppati perché – probabilmente – ciò che siete riusciti a cogliere è al di sotto della soglia percepibile.
In poche parole avete avuto un incontro ravvicinato con il cosiddetto messaggio subliminale, ossia la tecnica utilizzata soprattutto nel mondo della pubblicità.
Si tratta, insomma, di un’informazione che il cervello di un individuo assimila a livello inconscio.
La parola subliminale deriva dal latino “sub limen”, ossia “sotto la soglia del limen”. In altri termini abbiamo a che fare con ciò che sta “al confine della soglia del pensiero”.

Si cominciò a parlare di messaggi subliminali pubblicamente nel 1957 quando, Vance Packared, giornalista e sociologo statunitense, pubblicò il saggio intitolato I persuasori occulti”.
Un’opera intrigante in cui l’autore rivelava al grande pubblico americano e non solo, che vi era un’alleanza sempre più stretta tra analisi e pubblicità e che vi erano dei persuasori, appunto occulti, che minacciavano subdolamente ma scientificamente, la libertà d'opinione su qualsiasi argomento.
Packared, all’epoca, fu arruolato nella schiera dei più grandi allarmisti, portatore di panico tra le masse. In effetti, I persuasori occulti è ancora oggi, a tanti anni di distanza, un testo urticante con cui fare i conti in un primo bilancio.

È davvero possibile che qualcuno possa indurci a comprare una marca di cioccolato anziché un’altra? È davvero possibile che le nostre menti siano così malleabili ai messaggi subliminali?
In realtà la domanda è un’altra: i messaggi subliminali esistono o sono solo frutto di una teoria complottistica?
Siccome non stiamo preparando una puntata di Voyager che ama lasciare in sospeso le risposte alle domande, cercheremo di replicare a questo quesito.
Anzitutto cerchiamo di capire bene di cosa si tratta.

Il messaggio è trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano un argomento che nasconde al suo interno ulteriori frasi o immagini occultate dal contesto iniziale e che rimarrebbero inconsapevolmente o inconsciamente nella memoria di chi osserva. Alcuni studi mostrano che questi messaggi stimolano determinate aree del cervello tuttavia, la maggior parte degli studi scientifici rivelano che essi non producono alcun effetto marcato o duraturo nel comportamento dell’uomo.
Essenzialmente lo scopo di un messaggio subliminale sarebbe di invogliare il consumatore ad acquistare uno specifico prodotto, oppure di trasmettere pensieri ed ideologie di natura politica o di qualsiasi altro genere.

Immaginiamo di essere al cinema e che ogni cinque minuti appaia velocemente, come un interruttore che si accende e spegne, la scritta: “telefona a tua madre!”.
Cosa credete che possa accadere?
Secondo il dipartimento di psicologia sociale dell’università di Milano-Bicocca, assolutamente niente.
È stato fatto un esperimento per vedere se, affettivamente, i comportamenti potevano essere indotti e il risultato è stato negativo (o positivo, a seconda di cosa si vuole dimostrare). In Canada, infatti, durante una trasmissione di grande popolarità, venne sparato per circa 300 volte un breve messaggio che invitava la gente a telefonare. L'esperimento non produsse alcun risultato e al termine del programma fu condotto un sondaggio per verificare che cosa i telespettatori avessero percepito: le risposte più diffuse furono fame e sete.
Perché provassero un senso di fame e sete è un altro bel quesito, ma andiamo avanti.
Anche lo psicoanalista Mauro Cosmai avvalora la tesi dei suoi colleghi milanesi: "Uno stimolo non distinguibile, un'informazione non percepita in maniera chiara e obiettiva non viene neppure codificata a livello cerebrale e di conseguenza non può avere efficacia sul comportamento".

Significa che il massaggio subliminale è solo una bufala?
E se invece vorrebbero farci credere che non esiste, per poterci manipolare la nostra mente a loro piacimento?
Sarebbe diabolico!

Anche il neuromarketing è diabolico, eppure pare che sia la nuova frontiera dello shopping. Un semplice “mettici la faccia” così si possono sapere in anticipo i gusti del consumatore.
Le tecnologie per il riconoscimento facciale non sono una novità: già da diversi anni sono impiegate in aeroporti e stazioni per la gestione della sicurezza. E dalla sicurezza al marketing il passo è breve.
Che dire? Un minority report non per i possibili criminali (e anche quello era diabolico) semmai per i futuri acquirenti.

Laura Bersani 3ALSU

In questo video 5 loghi famosi che nasconderebbero dei messaggi subliminali:
https://youtu.be/UzFrx491wks










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