domenica 4 ottobre 2020

Gli Dei e la Filosofia: la forza del pensiero


Hermes: “Zeus!!! Zeus!!!”

Zeus: “Hermes ancora tu? Non è possibile, cosa vuoi? Io ti avverto: se tu mi hai svegliato per niente ne pagherai le conseguenze. Dio avvisato, mezzo salvato….”

Hermes: “Zeus, questa è una cosa davvero grave… si tratta degli uomini: sono impazziti. Devi convocare un’assemblea straordinaria con tutti gli Dei per decidere il da farsi. Zeus, ti prego, fai in fretta.”

Zeus esasperato per il comportamento di Hermes decise, borbottando tra sé e sé e lanciando qualche fulmine, di convocare questa riunione. In men che non si dica, tutti gli Dei si erano riuniti. Hermes prese subito la parola e iniziò a spiegare loro cosa fosse successo.

Hermes: “Il problema sono gli umani”

Ares: “Come al solito, sono sempre loro che creano dei problemi. Io risolverei tutto con una semplice guerra”.

Hermes: “Ma no, tu non capisci. Questa faccenda non si può risolvere con una semplice guerra”.

Artemide: “Vai dritto al punto, che non abbiamo tempo da perdere”.

Hermes: “Alcuni umani hanno iniziato a pensare, hanno iniziato a porsi delle domande e a darsi delle risposte, senza il nostro supremo permesso”.

Zeus: “Come hanno osato quei piccoli…”

Artemide: “Zeus!!! Hermes continua”

Hermes: “Un episodio era già successo, ma adesso sta diventando incontrollabile. Ci sono questi quattro uomini che vanno in giro, creando un seguito, si fanno chiamare filosofi”.

Ares: “Filoche?”

Atena: “Ares ti sembra questo l’importante del discorso. Potete lasciarlo finire questo povero Dio”

Hermes: “Purtroppo Atena, io non so più niente. So solo che è una situazione grave. Noi non abbiamo più il pieno controllo su di loro. E se un giorno non dovessero credere più in noi?”

Ebe: “Semplice, diciamo loro che esistiamo e che noi siamo la risposta a tutte le loro domande”.

Dopo questa semplice, ma efficace affermazione tutti gli Dei iniziarono a dire la loro opinione, solo che come al loro solito non riuscirono a mettersi d’accordo, fino a che al Dio della sapienza non venne in mente un’idea fantastica.

Meti: “Potremmo cercare di capire, portando un umano qui, cosa fanno e dicono questi quattro filosofi”.

Ares: “Ah, ma erano filosofi. Meti, cosa vuol dire filosofo?

Meti: “Ares, taci. Comunque non lo so, chiederemo all’umano. Stavo dicendo, prima che mi si interrompesse, che potremmo anche influenzarlo così che, quando tornerà sulla terra, tutti crederanno a lui, quindi anche a noi”.

Hermes: “È l’idea più brillante che ci sia venuta in mente. Che umano chiamiamo?”

Meti: “Lo sceglierei un maschio, sapete com’è, le femmine fanno confusione.”

Atena: “Hermes chiama una femmina.”

Zues: “Decido io! Prendi un umano che sia facilmente manipolabile. Va veloce e non tornare qui, senza uno di loro”.

Hermes, dopo aver ascoltato l’ordine di Zeus, si mise in viaggio per scendere dal monte Olimpo e iniziare la sua ricerca. Inizialmente pensò di rapire un filosofo, ma poi si rese conto che loro erano troppo difficili da influenzare. Cercò un umano apparentemente debole, piccolo e fragile. Dopo ore e ore di ricerca notò una ragazza sola che osservava le nuvole.

Hermes, stanco di cercare, decise di prendere lei e di portarla al cospetto degli Dei.

Mentre la portava sull’Olimpo, le spiegò quello che stava succedendo e soprattutto chi era lui. La ragazza inizialmente perplessa e spaesata, appena arrivata iniziò a capire tutta la situazione. Inizialmente gli Dei cercarono di essere gentili e di non sommergerla di domande, ma, poco dopo, Ares, iniziò con le sue domande senza neanche chiederle il nome.

Ares: “Cosa sta succedendo sulla terra? Chi sono i filosofi? Perché hanno iniziato a pensare? Cosa vuol dire filosofia”.

Artemide: “Scusalo cara, non è molto intelligente. Lui non pensa mai, è molto impulsivo e crede di avere ragione su tutto. Come ti chiami?”.

Ragazza: “Mi chiamo Camilla.”

Zeus: “Sì sì va bene. Ci puoi spiegare cosa sta succedendo?”

Camilla: “Sì, certo! L’uomo semplicemente si sta ponendo delle domande, cercando di darsi delle risposte pratiche e razionali”.

Hermes: “Questo lo sappiamo”.

Ares: “Vogliamo sapere come mai stanno pensando senza il nostro consenso”.

Camilla: “Voi siete degli Dei, giusto? E cosa avete diverso dagli uomini? Siete solo immortali, per il resto siete uguali. Tutti gli uomini sono dei filosofi, dunque, pure voi, lo siete”.

Ares: “Ci stai insultando? Noi siamo Dei!!!”

Camilla: “Assolutamente no. Sto soltanto cercare di farvi capire che il non pensiero è impossibile. Quando guardiamo la natura, una persona un oggetto o una cosa noi ci facciamo domande. E il filosofo fa proprio questo. Il filosofo va alla ricerca della conoscenza e della meraviglia, dunque fa un’indagine razionale sul senso delle cose. Tutti siamo filosofi e tutti facciamo filosofia nella vita quotidiana”.

Atena: “Io non sono convinta”

Camilla: “Voi avete il desiderio di sapere cosa succede, per cercare di fuggire dall’ ignoranza. E noi sulla terra pure.”

Atena: “Questa disgrazia non poteva capitare da un'altra parte e non in Grecia?”

Camilla: “Assolutamente no. E’ nata qua perché viviamo in un contesto di libertà”.

Zeus: “Ah capito. Allora noi possiamo risolvere tutte le vostre domande. Noi siamo la soluzione a tutto”.

Camilla: “Ah si? Quindi, secondo voi, il principio di tutte le cose siete voi?”

Ares: “Esattamente!”.

Camilla: “Secondo, però, alcuni dei miei concittadini non è così”.

Hermes: “Sbagliano”

Camilla: “Assolutamente no. Loro hanno pronunciato il loro archè e lo hanno pure dimostrato”.

Atena: “Allora, secondo loro quale sarebbe l’archè?”

Camilla: “C’è chi dice, come Pitagora e i pitagorici, che l’archè è il numero”.

Ares: “Il numero?”

Camilla: “Sì, esatto. Il numero ha caratteristiche superiori a un’attività umana. Viene considerato come un insieme di unità ordinate che possono essere rappresentate graficamente con una figura geometrica”.

Hermes: “Il numero è molto interessante. Pensa che io mi sogno i numeri di notte e poi li gioco. Vinco sempre, anzi quasi sempre, infatti, quando è un numero pari perdo”.

Camilla: “Noto con piacere che tu hai la stessa idea dei pitagorici. Anche loro sono dualisti, infatti spiegano la realtà sulla base della contrapposizione tra due principi ovvero: il pari e il dispari. Il pari rappresenta l’imperfezione, al contrario del dispari che rappresenta la perfezione. Nonostante tu abbia la tua idea di archè, sei molto in linea con l’idea dei pitagorici”.

Zeus: “Hermesss!! Questa ragazza è una filosofa!!! Non riusciremo mai a persuaderla con la nostra idea; sarà lei che persuaderà noi.”

Hermes: “Ma il loro pensiero dualistico vale per tutte le cose?”

Camilla: “Sì. Pensa che secondo la loro opinione e quella di Freud l’uomo ha una parte nobile e una parte vile”.

Hermes: “Affascinante questa visione della nascita del mondo”.

Nel frattempo, Zeus innervosito dal comportamento della ragazza, decise di farle una domanda per capire che pensiero avesse.

Zeus: “Tu sei d’accordo con quello che dice quel signore o pensi che il principio dell’origine del mondo siamo noi?”

Camilla: “Io non credo che l’origine del mondo siate voi. Condivido in parte il pensiero di Talete ovvero: l’archè è l’acqua, ma al contrario di lui io ho una visione dualistica. Credo che l’archè siano l’acqua e il sole. L’acqua perché, come dice Talete, è il nutrimento di tutte le cose e se ne trova in tutte. Infatti, se si osserva la natura, si può notare che l’acqua dà la vita. Senza di essa moriremmo sia noi sia la natura”.

Artemide: “E cosa c’entra con l’origine cosmica?”

Camilla: “Talete pensa che il mondo inizialmente si trovasse sopra l’acqua, che non è del tutto sbagliato, ma secondo me, il mondo era acqua. Infatti, era una sfera d’acqua, solo che il sole ha prosciugato molte zone, permettendo così, ad alcune zolle di terra, di emergere.  Questa secondo me è la spiegazione di come si è creato il mondo. Senza il sole, la terra sarebbe ancora una sfera d’acqua. È grazie alla contrapposizione dell’acqua e del sole che avviene la fotosintesi, la pioggia, le correnti, il vento ecc. Questo perché l’acqua senza il sole rimarrebbe soltanto acqua.”

Meti: “Quindi tu hai una visione del mondo molto precisa e noi non ne facciamo minimamente parte”

Artemide, Zeus e Atena iniziarono a pensare a quale fosse il loro archè, accantonando il loro ego e la loro egocentricità. Tutti e tre si trovarono sulla stessa linea di pensiero della ragazza.

Ares disperato e deluso chiese: “Ci sono solo queste ipotesi?”

Camilla: “Assolutamente no, ci sono mille ipotesi”

Ebe: “Io effettivamente mi sono sempre fatto un esame di coscienza e ho realizzato che anche noi, come il mondo, siamo stati creati da un fenomeno naturale infinito”.

Camilla: “Potrebbe essere l’aria?”

Ebe: “L’aria…”

Camilla: “Anassimene afferma che l’archè è l’aria. Per lui l’aria rappresenta l’infinità, il movimento incessante e la forza che anima il mondo. Questo perché l’aria determina la trasformazione delle cose con il doppio processo della rarefazione e della condensazione; infatti, con il primo passaggio l’aria diventa umidità, condensandosi diventa vento, nuvola, acqua e terra. Se osserviamo attentamente, questo doppio processo vale sia per il caldo, sia per il freddo”.

Ebe: “Ci presterò più attenzione e poi pure io formulerò la mia filosofia”.

Meti: “Per adesso non ho trovato nessuno che la pensi come me. Io penso che l’archè sia un principio infinito e indeterminato”

Camilla: “È esattamente lo stesso pensiero che ha Anassimandro. Lui pensa che l’archè sia l’apeiron, ovvero quello che hai detto tu, un principio infinito e indeterminato in cui gli elementi non sono ancora distinti. Questi però derivano dalla sostanza primordiale cioè la separazione”.

Meti: “Concordo pienamente con Anassimandro. Infatti, penso che lo spazio e il tempo siano infiniti nello stesso momento”.

Camilla: “Sei sicura di non averlo mai sentito parlare? Ripeti le sue parole esatte.”

Meti: “Impossibile!”

Camilla: “Non è così impossibile. I filosofi si confrontano con i loro concittadini nelle strade e negli spazi all’ aria aperta”.

Meti: “Allora potrebbe essere probabile che io abbia sentito alcune parole del discorso”.

Ares: “Per me sono tutte sciocchezze. Voi Dei state perdendo il lume della ragione non c’è nessuno che crede in noi”.

Camilla: “No Ares è qui che ti sbagli. Gli ultimi tre filosofi di cui ti ho parlato hanno una visione panteistica e ilozoistica.  La visione Panteistica identifica Dio con il mondo e con il principio che lo regge. Mentre l’altra visione si riferisce alla natura viva, ovvero la natura che punisce l’uomo. Questa visione della vita è una delle basi fondamentali su cui venne fondata la scuola di Mileto”.

Ares: “Quindi credono in un Dio, noi siamo in tanti”.

Camilla: “Voi in realtà siete un solo Dio con mille personalità diverse”.

Dopo questa ultima frase, Camilla venne riportata a Mileto. Sull’Olimpo tutti gli Dei rimasero talmente esterrefatti da questa “filosofia” che decisero di convocare una riunione a settimana per scambiarsi le loro opinioni.

Ma le teorie esposte dalla giovane umana avevano confuso gli Dei e finirono con l’avere tutti un gran mal di testa. Del resto, si dice che la filosofia sia la madre delle emicranie di tutti gli studenti del mondo e gli Dei non sono tanto doversi dai giovani scolari.

Camilla Paraboschi 3BLSU

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