mercoledì 4 dicembre 2019

Violenza sulle donne? No grazie


“Dicono che perché sono donna non posso uscire da sola la notte per strada, sono donna e mi dicono sempre di fare attenzione a dove vado e con chi esco, dicono che sono una donna e per questo non posso mangiare troppo o troppo poco e vestirmi come mi pare: gonna corta poco di buono, gonna lunga me la tiro.”

Queste sono le parole semplici che potrebbero essere dette da una ragazza qualunque in una qualunque parte del mondo.

25 Novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Sono migliaia le scarpette rosse in tante piazze, come sono migliaia i nomi delle vittime. Troppe innocenti uccise, troppe donne trattate come oggetti. Motivo di tanta violenza? L’amore.

Dell’amore si sono dette tante cose, ma non avevo mai sentito che si poteva usare come giustifica di atteggiamenti violenti.

“Ho ucciso Elisa in un momento di follia, l’amavo ma lei non ricambiava il mio sentimento”

Elisa Pomarelli, non ricambiava il sentimento di Massimo e per questo meritava di morire? Come lei molte altre donne sono state private della vita solo perché hanno detto no. Un no che andava rispettato, che andava compreso e accettato senza ma e senza se.

Violenze su violenze di cui spesso neanche sentiamo parlare, perché tanto è stata la donna a cercarsela, era lei che doveva stare attenta. Purtroppo la violenza non è solo fisica, anzi, a volta gli schiaffi sono sostituiti da insulti che, a differenza di quanto pensiamo, possono fare più male di qualsiasi tortura. Non c’è differenza tra violenza fisica e psicologica, la violenza è sempre violenza e la donna, come ogni altro essere umano, non merita maltrattamenti.

Ogni donna è una voce, un corpo e va rispettata

Cattani Martina 3^ A L.S.U.

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