la Redazione
giovedì 30 novembre 2017
Premiato il Carpe Diem
Lo storico giornalino dell'Istituto Mattei, il Carpe Diem, premiato al Convegno della stampa studentesca a Piacenza.
La professoressa Patrizia Bignardi, pioniera del mondo giornalistico del Mattei, ha portato il Carpe Diem al I premio della Giuria Tecnica, ottenendo un assegno per la scuola ed un abbonamento gratuito al quotidiano locale la Libertà.
Perché noi valiamo...
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Intervista a Piero Angela
“L'Italia è come il gigante Gulliver, imbrigliata da mille lacci che ne immobilizzano la forza”. (Piero Angela)
In attesa che la redazione del Matte 's Blog possa intervistarlo personalmente, vi invitiamo ad una lettura davvero interessante.
In attesa che la redazione del Matte 's Blog possa intervistarlo personalmente, vi invitiamo ad una lettura davvero interessante.
Sfere, Bolle, Palle, Globi ... un viaggio tra arte e scienza
Foto della 5AL |
"Sfere,
Bolle, Palle, Globi ", è il titolo della mostra inaugurata sabato 18
novembre, e rimasta aperta fino al 27 novembre, presso la sede del Liceo
Scientifico Mattei.
Il cerchio rappresenta l’infinito.
Produzione
dall'Association pour la Creation de la Cité des Geometries e, tradotto in
italiano, dalla Fondazione Golinelli in collaborazione con ForMath Project, la
mostra è un meraviglioso viaggio interattivo attraverso arte e scienza: un modo
diverso, insomma, di intendere una delle forme geometriche più particolari.
Il
cerchio è uno dei cinque simboli più importanti, perché rappresenta il Sole, è il potere maschile ma, poiché
nello stesso tempo simboleggia l'anima e l'acqua, è anche il principio
femminile, l’aspetto materno della vita. Il cerchio rappresenta l’infinito.
Non è da escludere, infatti, che entrando all’interno del
laboratorio di scienze del Liceo, si possa rivivere la stessa aria che
respirava Galileo mentre osservava il cielo e i suoi pianeti. In effetti,
questa mostra imperdibile per i più curiosi è stata un'esposizione
che ha interessato numerose persone, dai più grandi ai più piccoli, tutti
coinvolti nelle spiegazioni attraverso esperimenti e indovinelli.
L'iniziativa,
promossa dalla professoressa Mariacristina Incerti e condivisa dai colleghi
docenti era volta a suscitare entusiasmo e partecipazione, invitando ad una immersione
nella semplice ed eterna magia delle bolle di sapone.
Nel
ruolo di ciceroni, i ragazzi delle due quinte Liceo sono stati al servizio di
tutti i visitatori per illustrare fenomeni all'apparenza lontani dal
quotidiano, anche se in realtà fondamentali per capirne gli aspetti più
semplici e spesso ingenuamente trascurati.
Non
sono mancati riferimenti a un tema molto importante: la sostenibilità.
Argomento
– questo – affrontato nei termini di ottimizzazione, cioè miglioramento della
vita nel pieno rispetto delle risorse. Come è stato possibile vedere, infatti,
i numerosi personaggi dei pannelli, tra cui principesse fenicie e simpatici
pinguini, sono riusciti a risolvere varie situazioni seguendo proprio questo
ideale.
Principesse
fenice e pinguini geniali hanno sicuramente stuzzicato la meraviglia dei
visitatori, così come la ricerca del percorso più breve, la fragilità della
tensione superficiale, l'abilità costruttiva delle api, gli intricati reticoli
di Steiner, e molto altro ancora.
Il
pubblico – davvero numeroso in tutte le giornate in cui la mostra era aperta – hanno partecipato curiosi e affascinati dal fatto che dentro una sfera
si può nascondere l’immagine del nostro personale infinito.
Federica Bassi 5AL
domenica 12 novembre 2017
Rush - Trailer Italiano Ufficiale HD
"Ogni anno, 25 piloti prendono parte al campionato mondiale di Formula 1, e ogni anno due di noi perdono la vita. Chi può scegliere un lavoro simile? Non le persone normali, questo è sicuro. Ribelli. Pazzi. Sognatori. Persone che farebbero qualsiasi cosa per lasciare il segno e che sono disposti a morire pur di riuscirci. Mi chiamo Niki Lauda, e nel mondo delle corse sono famoso per due cose. La prima è la mia rivalità con lui..."
Rush è un film del 2013, di genere azione, biografico e drammatico, diretto da Ron Howard e sceneggiato da Peter Morgan. Vede un cast importante come Chris Hemsworth (nei panni di Hunt. Hemsworth è famoso per essere stato tra i protagonisti di The Avengers, della Marvel) e Daniel Brühl (nei panni di Lauda. Brühl è stato il protagonista della commedia di Wolfgang Becker Good Bye, Lenin!)
Il film racconta di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privilegiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring.
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Rush è un film del 2013, di genere azione, biografico e drammatico, diretto da Ron Howard e sceneggiato da Peter Morgan. Vede un cast importante come Chris Hemsworth (nei panni di Hunt. Hemsworth è famoso per essere stato tra i protagonisti di The Avengers, della Marvel) e Daniel Brühl (nei panni di Lauda. Brühl è stato il protagonista della commedia di Wolfgang Becker Good Bye, Lenin!)
Il film racconta di una delle più celebri rivalità sportive della storia, quella tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda. Nato da un ambiente privilegiato, carismatico e affascinante, Hunt non poteva essere più diverso dal metodico e riservato Lauda: la loro rivalità nacque fin dai tempi della Formual 3 e continuò per anni, fermata nemmeno dal terribile incidente che vide protagonista Lauda nel 1976 al Nürburgring.
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Cosa sono le emozioni?
Durante il convegno "La passione che vince ogni sfida.
L'energia delle donne", si è parlato tanto dell'importanza delle
emozioni.
Tuttavia, ci si è espressi analizzando le emozioni in modo –
forse – troppo semplicistico.
Il dottore Claudio Costa, infatti, si riferiva al mero
lasciarsi emozionare. In altre parole, il dottore intendeva per emozione una
presa di coscienza delle proprie e personali interpretazioni emotive.
Ma noi, del Liceo delle Scienze Umane, studiando psicologia
abbiamo appreso che le spinte emozionali sono molto più complesse.
Entriamo dunque nel colorato mondo delle emozioni...
Chi di noi non si è mai emozionato? Che sia tristezza quando prendiamo un brutto voto o felicità nell'incontrare un amico che non vediamo da tanto tempo, è impossibile non avere delle spinte emotive.
Cosa sono le emozioni?
In psicologia - quando
si parla di emozioni - si intende una reazione psicofisica, breve ed
improvvisa, provocata da uno stimolo esterno.
Le emozioni comportano delle vere e proprio reazioni fisiche
che possono essere di diverso tipo: fisiologiche, quando la pressione sanguigna
o il ritmo respiratorio è alterato, per intenderci il classico
"batticuore"; viscerali, quando si ha una momentanea perdita del
controllo neurovegetativo, per esempio quando non si riesce a controllare
l’apparato sfinterico; la reazione espressiva vede una modifica della mimica
facciale. Ultima ma non ultima la reazione psicologica in cui le persone
possono provare anche delle emozioni ambivalenti: sono felice perché devo fare
un viaggio e, contemporaneamente, temo che qualcosa possa andare storto.
Una domanda potrebbe sorgere spontanea: le emozioni sono
innate oppure si sviluppano con la crescita personale?
A questa domanda molti studiosi hanno cercato di dare una
risposta.
Le emozioni primarie sono quelle innate e sono riscontrabili
in qualsiasi popolazione, per questo sono definite primarie, ovvero universali.
Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che originano dalla combinazione
delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con
l’interazione sociale.
Katerine Bridges, psicologa canadese, ha studiato lo sviluppo emotivo del bambino. Nelle sue ricerche ipotizza che alla nascita i bambini presentino un'eccitazione diffusa, espressa con un movimento disordinato di braccia e gambe o con il pianto. Dopo tre mesi, l'eccitazione diffusa inizia a differenziarsi in sofferenza per la fame o per il dolore e in piacere, reso evidente dal riso e dal rilassamento dei muscoli. Le vere e proprie risposte emotive come disgusto o paura, si sviluppano nei mesi successi. Mentre, dopo i primi due anni di età, compaiono emozioni più complesse,date dalla combinazione di quelle sviluppate in precedenza.
Robert Plutchick, psicologo statunitense, individua otto
emozioni primarie: rabbia, paura, tristezza, gioia, accettazione,disgusto, attesa,
sorpresa. La mescolanza di tutte queste spinte emotive dà origine ad altre
emozioni, denominate complesse. Ad esempio il rimorso deriva dall'unione di
disgusto e tristezza, mentre la combinazione di sorpresa e paura crea lo
spavento.
Un’altra domanda che è facile porsi è: a cosa servono le
emozioni?
La risposta è: le emozioni hanno un valore adattivo, ossia ci
aiutano a rispondere in modo più o meno efficace alle problematiche della
quotidianità.
Il famoso scienziato Charles Darwin, ritiene che le emozioni si siano sviluppate nel corso dell'evoluzione delle varie specie animali e, che siano fondamentali per l'adattamento all'ambiente e per la sopravvivenza. Un'emozione elementare come la rabbia aiuta ad essere più forti durante le battaglie, poiché si attivano nell'organismo reazioni fisiologiche che preparano l’individuo a mantenere un forte stato di eccitazione utile all'aggressività.
Non dobbiamo, tuttavia, pensare alle emozioni solo come mere
risposte istintive a degli stimoli esterni, le emozioni sono anche spinte
motivazionali.
Infatti, in base agli scopi che vogliamo raggiungere, sono
numerose le spinte emotive che si verificano all’interno del nostro stato
psico-fisico. Anche l'educazione ricevuta e la cultura del proprio gruppo di
appartenenza sono una variabile fondamentale per comprendere il nostro stato
emotivo e, soprattutto, ci fanno capire alcune delle nostre reazioni.
Sabrina Bonelli 3ALSU
La 27^ ora del multitasking
"Le donne lavorano più degli uomini". È con questa
frase che Gaetano Rizzuto ha dato il via al convegno "La passione che
vince ogni sfida. L'energia delle donne".
Non era una domanda, semmai un'affermazione ma il quesito è
comunque un imperativo che ci sentiamo di porci: le donne, lavorano più degli
uomini?
Emmeline Pankhurst, Marion Dunlop, sono solo due dei tanti nomi che mi sono venuti in mente
quando il giornalista che moderava l’evento – in cui le donne erano un focus
centrale della conferenza – ha esordito con la frase “Le donne lavorano più
degli uomini”.
La Pankhurst e la Dunlop sono delle suffragette che hanno lottato affinché le donne
potessero avere gli stessi diritti degli uomini. Dal quel lontano 1869, anno in
cui si avviò il movimento delle suffragette, molte battaglie sono state
combattute e anche vinte. Eppure, i diritti delle donne sembrano ancora un
motivo di dibattito. Delle volte talmente acceso da non riuscire a capire se il
percorso storico fatto sia solo all’inizio e non alla fine, come dovrebbe
essere.
Che ci sia ancora tanto da fare lo si capisce anche
e solo dal fatto che i corrispettivi economici degli uomini e delle donne, di
una medesima professione, non sono sempre uguali.
“Un uomo, in media, se vince un
premio importante come il Giro d’Italia, vince circa 50000 Euro. Una donna ne
vince circa 500”. Lo ha dichiarato la campionessa piacentina Giorgia Bronzini.
Velocista, nel 2005 ha vinto il Rund um die Nürnberger Altstadt, cinque
anni dopo il campionato del
mondo in linea Elite, e nel 2011 il Tour of Chongming
Island World Cup e, per finire nel 2015, otto tappe al Giro d'Italia. Che
dire? Una leggerissima discrepanza economica.
Si dice che le donne siano multitasking, termine inglese
che indica la capacità di compiere due azioni o più nello stesso momento. Allo stesso
tempo si dice che gli uomini non siano multitasking, ossia non sarebbero in
grado di compiere più azioni in contemporanea. Il sesso forte non è persuaso di
questa differenza di genere che li vede in difetto rispetto al gentil sesso. Così come le donne sono fermamente convinte che
la metacognizione del fare tante cose insieme, sia una loro peculiarità.
Chi
ha ragione? Diciamo che ognuno butta acqua al proprio mulino, ma ci sono degli
studi scientifici che ci spiegano meglio cosa sia il multitasking.
Un
gruppo di studiosi del Regno Unito hanno dimostrato che le donne siano portate
a sviluppare questa capacità, soprattutto se stressate. Infatti, sembra che una
massiccia dose di lavoro porti il sesso femminile ad affrontare più impegni
contemporaneamente.
Basti
osservare le nostre madri…
Uno
studio svizzero, invece, dice che questa capacità sia dettata da ormoni precisi
presenti nell’essere umano femminile, così da sviluppare il multitasking.
Sembra infatti che, nel periodo mestruale, questi ormoni vengano prodotti con
più facilità, avvantaggiandoci nei lavori.
Altri
studi ancora, diretti da un’università di Stoccolma, sembrano dimostrare che
gli uomini abbiano più possibilità di acquisire questa particolarità cognitiva.
Secondo
altri studi, diretti sempre dall’università di Stoccolma, attestano che il
multitasking non sia molto efficace. Infatti, sembra che il cervello tenga a
mente solo le informazioni più salienti, ovvero quelle che ritiene più
importanti, omettendo tutto ciò che riteniamo superfluo.
Mettere
tutti d’accordo non è poi così semplice.
Una
cosa però va ricordata: multitasking o no, le madri spendono circa dieci ore alla
settimana più dei padri cercando di conciliare lavoro-figli-partner e
incombenze implicate: 48,3 ore contro 38,9. A dirlo è il Dipartimento
di Sociologia e Antropologia alla Bar-Ilan University, in Israele.
Due quinti del tempo «vigile», contro un terzo,
puntualizzano i ricercatori.
Vista seconda quest’ottica, multitaskig più che una risorsa appare una fregatura.
Il Doctor Who dello Sport
Al posto del Tardis ha una clinica mobile eppure, Claudio Costa per tutti è il Dottore.
Claudio Marcello Costa è un medico noto al mondo come il Dottor Costa. Un modo semplice ma davvero incisivo per definire l’uomo soprattutto nella sua professione. Il fatto è che Claudio Marcello Costa è molto più che un medico, è colui che aiuta i piloti a rimettersi in forma quando subiscono anche dei brutti incidenti, durante le gare automobilistiche e/o motociclistiche.
Figlio di Francesco Costa, fondatore del circuito di Imola, il Dottore si appassiona di motori sin da piccolo. Cibandosi di pane e motori capisce che i piloti sembrano invincibili ma – dietro quella patina di eroi indistruttibili – sono uomini e come tali possono anche subire degli incidenti.
Il suo primo intervento, Costa, lo mette in atto durante la coppa d’oro Shell del 22 aprile 1957, quando trasse in salvo Geoff Duke, pilota motociclistico britannico (detto Il Duca), in seguito ad una brutta caduta che gli precluse la possibilità di vittoria. Infatti, fu l’anno di Libero Liberati che vinse la coppa.
“L’idea della clinica mobile – ha spiegato il Dottor Costa durante la presentazione del suo libro L’eroe che è in te, un vero e proprio messaggio di speranza per scoprire il grande potenziale dentro ciascuno di noi, - è nata proprio con l’intendo di aiutare nell'immediatezza le problematiche che potevano sorgere durante le corse motociclistiche”.
In effetti, la clinica mobile, fondata nel 1977, altro non è che un pronto soccorso che aiuta i piloti durante le corse.
foto di Erica Caldo 1ALSU |
La 1° A delle scienze umane ha avuto l’onore di partecipare alla presentazione del suo ultimo libro, intitolato appunto L’eroe che è in te. In quell’occasione il Dottore è riuscito a trasmettere le sue emozioni e le sue testimonianze, facendoci rivivere – seppure indirettamente – la forza di volontà che si respira all'interno del mondo della Moto GP.
Un'unica frase per comprendere cosa si cela dietro la forza e la voglia di combattere, nonostante gli ostacoli: "Una barella, un dottore, un pilota e solo due parole: voglio correre".
Un'unica frase per comprendere cosa si cela dietro la forza e la voglia di combattere, nonostante gli ostacoli: "Una barella, un dottore, un pilota e solo due parole: voglio correre".
Mariarosaria Cipolletta 1^A LSU
Cattani Martina 1^A LSU
sabato 11 novembre 2017
Il Liceo Scientifico del Mattei è un'eccellenza
Secondo uno studio fatto - su tutto il territorio nazionale (Edoscopio) - dalla Fondazione Agnelli, il Liceo Scientifico del Mattei è una vera eccellenza. Insomma, il Mattei è un ottimo Istituto in cui gli studenti possono prepararsi verso il mondo dell'Università e del lavoro.
Ecco l'articolo dove parlano di noi:
giovedì 9 novembre 2017
La passione che vince ogni sfida
“Una settimana da D: passioni
ed emozioni più profonde, i motori dei veri talenti femminili”, questo il tema
dell’evento promosso dalla Confcommercio piacentina tenutosi il 9 novembre
scorso, presso l’Università “La Cattolica” di Piacenza.
A due settimane di
distanza dalla giornata contro la violenza sulle donne il Terziario donna di
Piacenza ricorda quanto può essere difficile essere il cosiddetto “sesso
debole” anche nel nostro secolo.
Ospiti d’eccezione
dell’evento il Dottore Costa, la campionessa di ciclismo femminile Giorgia
Bronzini e il giovanissimo campione italiano di nuoto, oro e argento ai
campionati italiani di categoria, Giacomo Carini. A moderare la convention
Gaetano Rizzuto, già direttore del quotidiano la Libertà. Non sono mancati i
saluti della vicepresidente del Terziario Donna Piacenza, Micol Magnelli.
Ma da dove arriva tanta energia e quante riserve hanno le donne? Queste le domande alle quali il progetto Terziario Donna Piacenza ha voluto rispondere. “L’obiettivo – ha spiegato Micol Magnelli – è quello di svelare e attivare il cuore delle nostre energie, per migliorare noi stesse sia come persone sia come imprenditrici di noi stesse”.
Questo del 9 novembre era il secondo dei tre incontri, rispettivamente 5 e poi in successione 12 novembre, in cui il tema era il mondo femminile e l’imprenditoria. “Sono tanti i compiti che una donna imprenditrice si trova ad eseguire, quasi senza rendersene conto, in una sola giornata – è stato detto durante l’incontro –. Sia per la facilità con cui è portata ad attivare la modalità “multitasking” sia per le aspettative di chi la circonda che la vuole madre, moglie, donna e imprenditrice”. Alle volte – potremmo aggiungere – imprenditrice di se stessa e del ménage familiare.
foto di Erica Caldo 1ALSU |
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