venerdì 6 aprile 2018

Il nostro dialogo con il buio

"Un buio così profondo disorienta, sconcerta chi è abituato da sempre a fare affidamento sulla vista. Ma è anche l'occasione per scoprire nuove dimensioni, in modo sorprendentemente semplice. Non si tratta di scoprire una realtà differente, è piuttosto una riscoperta, con modalità diverse, dello stesso mondo che già conosciamo. Nel buio anche il caffè ha un altro sapore, una rosa un altro profumo.
Un’esperienza da non perdere, per scoprire che la vita anche per chi non vede non è vuota né triste. È, per alcuni aspetti, semplicemente diversa."

Tra le paure più diffuse in età infantile troviamo quella del buio, che si genera nel bambino intorno ai 2 anni, per poi durare fino ai 10 anni circa. Ma non sempre è così. Infatti, questa fobia è vissuta anche da diverse persone adulte, che non riescono a sopportare l'assenza della luce. 
Il giorno 22 marzo, le classe terze del Liceo delle Scienze Umane hanno avuto l'opportunità di viaggiare in questo incredibile mondo, grazie all'aiuto di persone non vedenti, che  hanno fatto da guida in questo viaggio al buio. 
Dopo qualche minuto, noi ragazzi, testimoni di questa crescita interiore, abbiamo notato che le luci allestite sulle pareti si abbassavano sempre più, per poi definitivamente spegnersi, immettendoci nel buio più totale. Trovandoci di fronte ad una nuova situazione: di grande aiuto il bastone adatto alle persone non vedenti, con il quale si è in grado di percepire la giusta direzione, compiendo dei semicerchi davanti ai propri piedi. 
Il primo organo sensoriale ad essere chiamato in causa è stato il tatto: abbiamo intuito che ci stavamo trovando in un ambiente all'aperto perché abbiamo toccato alcuni alberi, dei quali, grazie all'olfatto, siamo stati in grado di comprendere quale tipo di arbusti. Successivamente, si è presentata la parte più piacevole del percorso: il viaggio in barca. E' stato infatti molto rilassante e gradevole sentire i gabbiani che volavano intorno a noi, mentre la barca scorreva sull'acqua. L'ultima tappa del percorso era il bar dove, dopo aver ordinato qualcosa, ci siamo seduti intorno ad un tavolino per commentare di ciò che abbiamo vissuto. 
Il viaggio al buio è un'esperienza che va assolutamente provata, perchè si vive una dimensione alla quale siamo abituati tutti i giorni, seppur per un totale di ore limitate, in modo totalmente nuovo, riscoprendo l'importanza che riveste la comunicazione anche in situazioni del tutto nuove.

Mattia Pellegrini 3^ALSU

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