Paolo Agrati |
domenica 29 dicembre 2019
EVENTI CAPOVOLTI CON PAOLO AGRATI
Il 16 dicembre 2019 presso l'aula magna Conni
dell'istituto Mattei di Fiorenzuola d' Arda, si è svolta la seconda stagione
degli Eventi Capovolti, una rassegna culturale in cui scrittori e persone di
cultura si prestano a vivere un convegno molto diverso dai soliti. Con una
forma di didattica capovolta, gli sopiti si vedono intervistati e presentati
dai ragazzi che, da veri professionisti, improvvisano un vero e proprio talkshow.
Ospite di questa serata, Paolo Agrati: poeta e fondatore
della SLAM POETRY. Agrati ha presentato il suo ultimo libro di poesie, intitolato
"Poesie brutte", spiegando che questo titolo e l’intera raccolta, nascono
dalle sue letture su Instagram.
“Dove tutti possono scrivere…”.
Dopo un'introduzione generale lo slammer ha risposto
ad alcune domande degli studenti.
"Cosa ne pensi della poesia sui social?"
"La trovo interessante".
"Indipendenza e fedeltà, cosa preferisci?"
“Mi sento indipendente nella mia fedeltà”.
Il convegno è proseguito con diversi aneddoti sulla
vita dell'autore e, in particolare è emerso che non è solo un poeta e scrittore,
ma anche compositore: le colonne sonore dei film di Tim Barton sono sue. La serata
si è conclusa con l'interpretazione di una poesia del libro e con l'invito di
Paolo a tutti i ragazzi di ascoltarsi sempre, perché solo ascoltandosi è
possibile essere se stessi e capire quali sono le scelte di vita più giuste.
Cattani Martina 3^A L.S.U.
2^ EDIZIONE DELLA RASSEGNA CULTURALE
PROMOSSA DALLL'ISTITUTO SUPERIORE MATTEI
DI FIORENZUOLA D'ARDA
CON PAOLO AGRATI
Stralci di antropologia culturale
- Carlotta G.
- Giorgia C.
- Giorgia T.
- Sofia M.
3ALSU(Lavoro di gruppo)
lunedì 16 dicembre 2019
domenica 15 dicembre 2019
@il Piacenza
http://www.ilpiacenza.it/attualita/ecco-cosa-fa-fiorenzuola-oltre-i-confini-il-racconto-di-alessandro-volontario-quasi-per-caso.html
sabato 14 dicembre 2019
mercoledì 11 dicembre 2019
Secondo posto con menzione speciale: il Mattei's blog si fa VIP
Secondi con menzione speciale: la redazione del Mattei's blog porta a casa la medaglia d'argento al concorso organizzato dallo Svep, che vedeva in gara le redazioni scolastiche della provincia di Piacenza. Il Liceo scientifico Respighi si aggiudica l'oro.
La premiazione, avvenuta lo scorso 5 dicembre, presso la sala dei Teatini a Piacenza, è stato un motivo di festa e di incontro con tutte le associazioni di volontariato.
Due gli articoli da proporre: una cronaca di una evento - il Mattei'sblog ha vissuto quello organizzato dal Foic, l'associazione di volontariato di Fiorenzuola d'Arda che si occupa degli immigrati stranieri sul territorio - e un'intervista.
Un'esperienza importante giornalistica, certo, ma soprattutto umana.
la Redazione
Domenica 15 dicembre debutto del Mattei'sblog sul IlPiacenza online
Prende il via la collaborazione tra ilPiacenza.it e il “Mattei’s Blog”, un piccolo spazio web curato in prima persona dagli studenti che ogni giorno “vivono” il campus scolastico “Enrico Mattei” di via Boiardi a Fiorenzuola. Settimanalmente proporremo sul nostro sito i migliori contenuti realizzati dai ragazzi guidati dalla professoressa Michela Pisu.
«Il "Mattei's Blog" – racconta Mattia Pellegrini, studente della 5^A del Liceo delle Scienze Umane - è un luogo dove noi studenti abbiamo l'opportunità di scrivere articoli riguardanti tematiche diverse, sia relative all'ambito scolastico ma anche inerenti alle nostre passioni - come possono essere i libri, i film, la cucina, lo sport – e, in questo modo, coltiviamo la passione per la scrittura e compiamo il primo passo nel mondo del giornalismo».
Leonardo Trespidi, Il Piacenza
http://fiorenzuola.ilpiacenza.it/istituto-enrico-mattei-fiorenzuola-collaborazione-ilpiacenza-matteisblog.html?fbclid=IwAR3xwDIEEB8S68HsIg56aqhramylJ3Wh-StGGZL2IULiWW4y9RlEhk0y4-Q
lunedì 9 dicembre 2019
Meeting provinciale stampa studentesca
Giovedì
28 novembre si è svolto presso il Campus Crédit Agricole di Piacenza il 30°
Convegno provinciale della stampa studentesca, al quale ha partecipato anche il
Mattei’s Blog.
La
mattinata si è aperta con l’esposizione dei vari giornalini e blog dei numerosi
Istituti presenti, a cui sono poi seguiti il video dedicato al trentennale del
meeting provinciale, realizzato dalla studentessa del Respighi Alessandra
Schiavo, e il toccante ricordo di Mariapia Poggi, direttrice del giornale
“Liberamente” e venuta a mancare all’inizio di quest’anno, ricordata dalla
studentessa del Raineri Giorgia Bosoni.
Dopo
diversi interventi, tra cui quello del professore Giancarlo Schinardi, che ha
sottolineato l’importanza del dialogo e del confronto, quello della direttrice
di Crédit Agricole, Enrica Migliavacca e del direttore di Libertà, Pietro
Visconti, orgoglioso dell’impegno dei giovani giornalisti, la parola è stata
data ai rappresentanti di ogni redazione, per portare la propria testimonianza
e dialogare con il direttore di Libertà. Tra i diversi interventi, sono emersi
i temi del dialogo e del confronto, argomenti chiave di questo meeting.
Tra
un intervento e l’altro, interessanti le domande poste al direttore di Libertà,
Pietro Visconti, che nel rispondere ha sottolineato l’importanza che rivestono
la comunicazione e la carta stampata.
In
seguito alla breve pausa che ha diviso le due parti della mattinata, è stato il
momento delle premiazioni e, successivamente, del discorso delle autorità. A
rompere il ghiaccio il direttore regionale di Crédit Agricole, Davide Goldoni,
che ha evidenziato l’importante ruolo svolto dalla comunicazione. Sono poi
intervenuti: Jonathan Papamarenghi, assessore alla cultura del Comune di
Piacenza, che ha individuato nella scrittura lo strumento per diventare
cittadini consapevoli del mondo che ci circonda, Paola Galvani, consigliere
provinciale con delega all’istruzione, la quale ha invitato i giovani studenti
a intraprendere la strada del giornalismo e il professor Fiorenzo Zani, il
quale ha riconosciuto nei giornalini scolastici il mezzo per motivare i ragazzi
a scrivere.
Mattia Pellegrini 5ALSU
domenica 8 dicembre 2019
Fiorenzuola Oltre i Confini attraverso il racconto di Alessandro, volontario quasi per caso.
Fiorenzuola
Oltre i Confini è una Associazione di volontariato che opera nel campo della
cooperazione e della solidarietà internazionale con progetti ed interventi
umanitari soprattutto in campo sociale. Particolare attenzione verso i soggetti
più deboli, ovvero bambini e anziani, Fiorenzuola oltre i Confini, si propone
di aiutare tutte quelle persone, di diversa nazionalità, che all’interno del
territorio nazionale chiedono aiuto per le difficoltà incontrate a causa del
loro stato di immigrati.
Parole d’ordine
del Foic sono solidarietà e impegno.
Per conoscere
meglio quest’Associazione abbiamo intervistato un volontario, Alessandro
Ghisleri, 23 anni, studente all’Università di Bologna. Ragazzo solare e
simpatico che ha risposto e tutte le nostre domande.
D:
Alessandro, cosa studi?
R:
Geografia e Geologia dei processi territoriali.
D:
Impegnativo…
Alessandro risponde con un’alzata di spalle e sorride. Parto subito con
le domande sull’Associazione.
D:
Cosa ti ha spinto a diventare un volontario?
R:
Intanto, la curiosità. Mi sono presentato qui al Foic e ho subito sentito una
sintonia con le finalità del progetto di solidarietà di Fiorenzuola Oltre i
Confini. L’ambiente qui è familiare, di condivisione. Inoltre, conoscevo Luigi
Danesi, il direttore di sempre, (Alessandro si rivolge in modo scherzoso
all’ex presidente, come a volersi burlare bonariamente di lui. Da diversi anni
a dirigere il Foic è Simona Solvi, che avevamo incontrato in un’altra occasione,
sempre organizzata dallo Svep. ndr).
D:
Hai subito iniziato in autonomia?
R:
No, all’inizio sono stato affiancato da una tutor, Silvia Carbonari, anche lei
una volontaria.
D:
Quanto tempo occupi a questa attività?
R:
Diciamo che in linea di massima la mattina, ma se gli obblighi universitari non
mi impegnano vengo volentieri anche in altri orari. Il sabato mattina è
possibile trovare Karan e Asmara.
D:
Altri volontari?
R:
Sì, sono anche loro volontari. Ci sono tre ragazzi stranieri,
studenti-lavoratori, residenti in Italia da almeno un decennio e aiutano il
Foic da diversi d'anni: chi due annualità, chi da un lustro, non ricordo con
precisione.
D:
Ci racconti qualche fatto particolare che ti è accaduto?
R:
Spesso, quando sono al bar, incontro diverse persone straniere che ho avuto
modo di conoscere in qualità di volontario: mi riconoscono e mi offrono la
colazione. Questo dimostra la riconoscenza che hanno nei miei confronti e mi
rende molto orgoglioso e gratificato per l'attività che sto svolgendo come
volontario.
D:
Nello specifico di cosa vi occupate?
R: Oltre
che essere una presenza come dire, psicologica, ci occupiamo di compilare
pratiche amministrative: permessi di soggiorno, rinnovi degli stessi, cittadinanza
e un tempo ci occupavamo anche dei ricongiungimenti familiari, ma quello è un
iter burocratico un poco più complicato.
D:
Qual è, tra i numerosi eventi che organizzate, quello che ti colpisce di più?
R:
Sicuramente la Festa Multietnica nel mese di settembre. Una festa che valorizza
le numerose culture straniere presenti nel nostro territorio: si tratta di un
evento molto sentito a Fiorenzuola, che risponde in modo positivo a questa
festa: i numeri delle presenze sono sempre molto elevate.
D:
Da dove provengono i cittadini stranieri che frequentano la vostra
associazione?
R:
Parto da una premessa: i cittadini stranieri che riceviamo al Foic non sono
migranti illegali. Anzi, il 90-95 per cento di loro ha un lavoro: operai,
agricoltori, altri ancora aprono ristoranti tipici dei loro paesi d'origine.
Inoltre, gli stranieri che possiedono la cittadinanza e che vivono in Italia da
più anni fanno da mediatori a quelli da poco arrivati e in difficoltà con la
lingua.
Nel nostro comune, i cittadini extracomunitari a cui dedichiamo la
nostra attenzione nella nostra associazione provengono da qualsiasi paese del
mondo: sono presenti grandi quantità di individui provenienti da paesi
dell'Africa Subsahariana, quali Burkina Faso, Senegal e Costa d'Avorio,
dell'Africa del Nord, come Marocco, Algeria, Egitto, Tunisia. Altri stranieri
provengono dall'Est Europa (Ucraina, Moldavia, Albania), dall'Oriente (India,
Sri Lanka e Filippine) e anche dal Sud America (Ecuador, Perù, Cuba, Colombia,
Brasile). Insomma, è un bel crogiolo.
D:
Secondo te, perché gli stranieri scelgono proprio Fiorenzuola?
R:
Fondamentalmente per ricongiungersi con i loro familiari, arrivati qui in
passato. Poi, va detto che la nostra è una cittadina abbastanza sviluppata nel
settore secondario e terziario, quindi si mostra come una sorta di “terra
promessa” per la ricerca del lavoro.
D:
Ti piace aiutare le persone?”
R:
Sì, molto.
D:
Cosa vorresti fare dopo la laurea?
R: Mi
piacerebbe aprirmi una start-up finalizzata proprio sullo studio del
territorio.
Mattia Pellegrini, 5alsu
Con Fiorenzuola Oltre i Confini non esistono muri.
Se fossimo in una trasmissione sullo stile
“Correva l’anno…” di Paolo Mieli, potremmo iniziare questa cronaca ricordando
che Fiorenzuola oltre i Confini nasce nel 1998.
Il Foic è un’associazione di volontariato
che si occupa principalmente di risolvere le problematiche che gli stranieri vivono
appena giunti nel nostro Paese. Problematiche di vario genere: burocrazia come
permessi di soggiorno o aggiornamenti degli stessi, cittadinanza e, talvolta,
ricongiungimenti familiari.
1998, ventuno anni fa: per noi nati nel
nuovo secolo, ci sembra sia trascorsa un’eternità. Eppure, appare sempre più
chiaro che le problematiche riguardanti l’immigrazione, siano più forti che mai.
In questo articolo però non vogliamo
raccontare storie tristi, semmai ciò che di buono si fa per aiutare le persone
che hanno bisogno di un sostegno. Burocratico o sportello d’ascolto, non fa poi
molta differenza se il divario linguistico non è in qualche modo colmato. Per
questo, ascoltando l’intervista che Mattia, ha fatto ad Alessandro, un
volontario dell’Associazione, non possiamo che essere felici di sapere che tra
i volontari ci sono anche gli stranieri che oggi si sono integrati in tutto e
per tutto nel nostro Paese. I mediatori culturali e linguistici sono figure
professionali importanti, perché di grande aiuto per chi viene per la prima
volta in Italia.
Un pomeriggio, noi del Mattei’s Blog, ci
siamo recati presso la sede Foic. Volevamo conoscere questa Associazione che fa
dell’impegno e della solidarietà la sua ragione di vita. È una onlus, questo
significa che è un ente non lucrativo che si impegna sul sociale.
Luigi Danesi,
ex presidente ma, nonostante abbia lasciato il testimone a Simona Solvi, sempre
presente presso gli uffici del Foic, ci ha spiegato che un tempo gli impieghi dell’Associazione
erano un po’ su tutto il territorio provinciale, poi ridotto alla sola presenza
su Fiorenzuola. La Onlus vantava una partecipazione importante sul territorio:
ben otto Comuni si occupavano delle problematiche degli stranieri. Oggi, solo
Fiorenzuola è rimasta come roccaforte, una presenza forte che accoglie tutti
coloro che chiedono aiuto.
In quell’occasione, oltre a conoscere
Alessandro, il volontario intervistato da Mattia, e il già citato Luigi Danesi,
c’era anche il dirigente del Liceo Gioia, Mario Magnelli, che aiutava a
compilare quelle che a noi sembravano scartoffie.
“Visto che c’è – ha spiegato ironico l’ex
presidente del Foic – tanto vale farlo lavorare”.
L’ambiente è accogliente e le persone
sempre sorridenti.
Quando siamo arrivati abbiamo subito visto
che c’era utenza di diversa nazionalità. La nostra presenza non è stata vista
come inopportuna e, anche quando abbiamo chiesto il permesso di scattare
qualche foto, ci hanno risposto che non c’erano problemi.
L’ufficio era reso ancora più accogliente
dai souvenir che erano stati donati da chi – evidentemente – voleva ringraziare
in qualche modo dell’aiuto che i volontari avevano dato loro una volta arrivati
a Fiorenzuola.
È stata un’esperienza significativa
osservare da vicino come lavorano i volontari del Foic. Vedere in modo diretto il
loro impegno ci ha fatto capire che i muri esistono solo se li vogliamo e che
la solidarietà, quella vera, va oltre i confini.
Martina Cattani, Suha Marmash, Mariarosaria
Cipolletta (3ALSU)
Anna Fossati e Mattia Pellegrini (5ALSU)
mercoledì 4 dicembre 2019
Violenza sulle donne? No grazie
“Dicono che perché sono
donna non posso uscire da sola la notte per strada, sono donna e mi dicono
sempre di fare attenzione a dove vado e con chi esco, dicono che sono una donna
e per questo non posso mangiare troppo o troppo poco e vestirmi come mi pare: gonna
corta poco di buono, gonna lunga me la tiro.”
Queste sono le parole semplici
che potrebbero essere dette da una ragazza qualunque in una qualunque parte del
mondo.
25 Novembre, Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne.
Sono migliaia le
scarpette rosse in tante piazze, come sono migliaia i nomi delle vittime. Troppe
innocenti uccise, troppe donne trattate come oggetti. Motivo di tanta violenza?
L’amore.
Dell’amore si sono dette
tante cose, ma non avevo mai sentito che si poteva usare come giustifica di
atteggiamenti violenti.
“Ho ucciso Elisa in un
momento di follia, l’amavo ma lei non ricambiava il mio sentimento”
Elisa Pomarelli, non ricambiava
il sentimento di Massimo e per questo meritava di morire? Come lei molte altre
donne sono state private della vita solo perché hanno detto no. Un no che
andava rispettato, che andava compreso e accettato senza ma e senza se.
Violenze su violenze di
cui spesso neanche sentiamo parlare, perché tanto è stata la donna a cercarsela,
era lei che doveva stare attenta. Purtroppo la violenza non è solo fisica, anzi,
a volta gli schiaffi sono sostituiti da insulti che, a differenza di quanto
pensiamo, possono fare più male di qualsiasi tortura. Non c’è differenza tra
violenza fisica e psicologica, la violenza è sempre violenza e la donna, come
ogni altro essere umano, non merita maltrattamenti.
Ogni donna è una voce, un
corpo e va rispettata
Cattani Martina 3^ A L.S.U.
Intervista ad Aurora Fazio
Aurora Fazio, assieme al compagno di classe Matteo
Rocca, sono i vincitori dell’ultima sfida studentesca. Con la lista Scandalista
hanno sbaragliato le altre due rappresentanze. Noi del Mattei’sblog abbiamo
voluto incontrarli e, nonostante i mille impegni, Aurora ci ha rilasciato un’intervista.
Mariarosaria Cipolletta,3ALSU
D. Perché hai deciso
di candidarti come rappresentante d’Istituto?
R. Purtroppo, ho
notato che negli anni passati molti rappresentanti d’istituto, anche in
consiglio, stavano in silenzio e non parlavano di temi che in realtà erano
importanti per gli studenti. Per questo motivo ho deciso di candidarmi: per
creare un rapporto con gli stessi studenti e i loro rappresentanti che fungono
da intermediari tra gli alunni e l’Istituto, mettendo loro al centro e diventato
io stessa un punto di riferimento con cui possono essere liberi di esprimersi e
confrontarsi su ogni argomento scolastico ed extrascolastico.
D. Alla luce di
quanto detto, quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno scolastico?
R. Da atleta, vorrei
concentrarmi sia sul lato sportivo, spesso trascurato, sia su un tema molto
importante come l’ecosostenibilità. Infatti, in cantiere abbiamo progetti
interessanti quali: creare tornei fra più scuole e istituire, all’interno dei
vari indirizzi, i distributori d’acqua in modo tale che, acquistando le
boracce, si possa ridurre il consumo di bottiglie di plastica e quindi
risparmiare.
D. Ti aspetti un
riscontro positivo da questa esperienza?
R. Sì, sono contenta
di essere stata eletta e di avere questo ruolo, che spero di ricoprire al
meglio. Sono molto ottimista e spero che vada tutto per il verso giusto: mi
fido degli altri rappresentanti d’Istituto ma anche degli stessi ragazzi che
sono presenti in questa scuola e vorrei che sapessero che si possono affidare a
me senza nessuna vergogna per qualsiasi cosa.
Riccardo
Fermi della lista Stonks ribadisce, invece, l’importanza dei diritti degli
alunni in merito al prolungamento della ricreazione mattutina. La pausa scolastica
è tarata – da sempre – sui dieci minuti: troppo pochi? Sufficienti a ricrearsi?
Le domande sembrano davvero essere le stesse di quando andavano a scuola i
nostri genitori.
Martina
Cattani, 3ALSU
Suha
Marmash, 3ALSUMariarosaria Cipolletta,3ALSU
lunedì 18 novembre 2019
INTERVISTA AD ALESSIA KUQI, RAPPRESENTANTE DI ISTITUTO
Le
campagne elettorali non sono mai semplici, neppure quelle studentesche, lo
sanno bene i candidati delle tre liste dell’Istituto Mattei: Scandalista,
Imperialista e Stonks.
Dopo
un’accesa, e a tratti esilarante, esibizione di quelli che sarebbero stati i
futuri rappresentanti di Istituto che ha sancito la vittoria della lista
Scandalista, ecco i nomi dei vincitori che per l’anno 2019/20 rappresenteranno,
a livello studentesco, il nostro Istituto: Aurora Fazio e Matteo Rocca della
lista vincitrice, Alessia Kuqi della Lista Imperialista e Riccardo Fermi degli
Stonks.
Alessia Kuqi è stato facile intervistarla, essendo una mia compagna di classe. Ci frequentiamo dalla prima e posso dire di conoscerla bene. Solare, chiacchierina ed energetica, credo che sarà un ottimo rappresentane di Istituto, e se non dovesse essere all’altezza della situazione, avrò la possibilità ogni giorno di ricordarglielo.
Peccato
non avere questo potere con i nostri politici, quelli veri, quelli che
dovrebbero amministrare il nostro Paese pensando alla Res Pubblica come
obiettivo fondamentale del loro credo politico.
D:
Cosa significa per te essere rappresentante d’Istituto?
R:
Per me essere rappresentante d’Istituto non significa possedere un titolo di cui
vantarmi per farmi beffe degli altri, deve essere un motivo d’orgoglio per il
ruolo che sto compiendo. A mio parere, non esiste il rappresentante perfetto,
però un rappresentante con un mix di caratteristiche positive può avvicinarsi
alla mia idea di perfezione “non perfetta”: un buon rappresentante è colui che
sa ascoltare e dialogare con gli altri, che propone nuove idee, che ha molta
creatività ma al tempo stesso propone iniziative realizzabili e concrete e che
non abbia paura di dire ciò che pensa.
Per me essere
rappresentante è una bella opportunità, dato che in futuro mi piacerebbe
lavorare nell’ambito del diritto laureandomi in giurisprudenza: infatti, il mio
intento è quello di dare voce a tutti, sia in ambito lavorativo che adesso in
quello scolastico.
Inoltre, vorrei essere
una figura con cui ogni studente può confrontarsi, per raccontare suoi
eventuali problemi: in questo modo, potrei osservare la fiducia che ogni
studente prova nei miei confronti.
Più in generale, i miei
obiettivi sono quelli di migliorare la scuola e di aiutare ogni singolo
studente nelle sue esigenze.
D:
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
R:
Mi ero già candidata due anni fa, quando ero più piccola e avevo idee meno
chiare, ma già allora volevo lasciare il segno nel mondo della scuola. Adesso,
nonostante frequenti l’ultimo anno e abbia molto da studiare, ho deciso di ricandidarmi
con idee più chiare e concrete, con lo scopo di migliorare la scuola e di
lasciare una mia personale impronta, in modo da essere ricordata anche negli
anni successivi. Mi ritengo fortunata, perché faccio parte di una grande
squadra, che è pronta a supportarmi anche nelle decisioni più difficili.
Da questa esperienza mi
aspetto di maturare molto a livello personale. Sono consapevole del fatto che
avrò tanti impegni, ma sono una persona attiva a cui piace stare sempre
occupata, perciò cercherò di dedicarmi con tutte le mie forze al ruolo di
rappresentante.
Mattia Pellegrini, 5ALSU
lunedì 11 novembre 2019
VOTATE IL CARPE DIEM
Sempre più accesa la competizione tra le testate studentesche.
Anche quest'anno il quotidiano la Libertà premia gli articoli più belli e rappresentativi.
La pagina del Carpe Diem ha pubblicato l'editoriale del direttore del Mattei's blog, Mattia Pellegrini della 5ALSU e un articolo firmato da Chiara Rolleri sempre della quinta A delle scienze umane.
Quindi...
VOTATE VOTATE VOTATE
GRAZIE
la Redazione
venerdì 8 novembre 2019
In corsa per la corsa campestre
In una giornata fresca e soleggiata, contro ogni previsione, 150 ragazzi e ragazze si sono cimentati nella corsa campestre presso lo stadio dell'U.S.Fiorenzuola.
Hanno partecipato le classi della scuola media, anche loro accompagnati dai docenti di educazione fisica, e gli alunni e alunne del polo Mattei.
Circa 80 ragazzi, tutti in tenuta ginnica e motivati a vincere o per lo meno a partecipare. Morsia, Rebecchi, Rossini e Zilli, questi i coach d'eccezione, più una rappresentanza di studentesse olandesi con il loro docente. tutti insieme hanno disputato la gara: le allieve del Mattei su percorso di 1500 mt e gli allievi del Mattei su un percorso di 2000 mt. I primi cinque di ogni gara accederanno alla fase provinciale della campestre.
Classifica allieve
1 Valentini Giulia
2 Maserati Giulia
3 Dadomo Asia
4 Callegari Jasmine
5 Tirelli Matilde
Classifica allievi
1 Pezza Alberto
2 Illica Alessandro
3Freddi Alessandro
4 Hassoun Faride
5 Brusamonti Emanuele
Complimenti a tutti per l"impegno dimostrato
domenica 27 ottobre 2019
Storie di incontri im-possibili
Ci sono dei venerdì
che sono solo il giorno prima del sabato, poi ce ne sono altri che invece
faranno parte indelebile dei ricordi della tua vita.
Come quello che ho
vissuto venerdì 25 ottobre.
L’incontro con una
persona che non avrei mai pensato di conoscere è avvenuto al centro
parrocchiale di Roveleto. Il secondo, quello di venerdì, di una serie di
incontri serali denominati “Utopia”.
Nella serata in
questione è stato ospitato Franco Bonisoli, ex-brigatista italiano che fece
parte delle Brigate Rosse e partecipò nel 1978 alla strage di via Fani, in cui
venne uccisa la scorta di Aldo Moro, per rapire così il presidente della Dc.
Indubbio il valore
storico di questo appuntamento: l’Italia ha così tanti volti che per una
ragazza della mia età – a volte – si fa fatica a capire perché le pagine di
storia finiscono sempre col tingersi di rosso. E la storia delle Brigate degli anni di piombo
è davvero molto rossa. La testimonianza di Bonisoli è stata illuminante, non
solo per sentire dalla sua voce i motivi politici che lo avevano spinto a dei gesti
così estremi ma anche – e forse soprattutto – per rispondermi ad una domanda:
il carcere può davvero essere un luogo di rieducazione?
A sentire il
racconto dell’ex brigatista la fiamma della positività si è accesa.
Bonisoli è un uomo
che ha sacrificato la sua vita per la causa e venerdì sera il fatto che questa
causa potesse essere positiva o negativa, perdeva di significato.
Bonisoli nasce a
Reggio Emilia da una famiglia operaia e frequenta la scuola fino all’età di 16-17
anni, quando sceglie di seguire i corsi serali, per ottenere il diploma
superiore e, contemporaneamente, lavorare. Da questo momento in poi partecipa
attivamente alla rivoluzione comunista, sposando le ideologie Marxiste e
Leniniste, e attua effettivamente due grandi rivoluzioni nel corso della sua
stessa vita: la prima, all’età di 19 anni, la decisione di far parte delle
Brigate Rosse, la seconda, la sua redenzione durante la detenzione, per le azioni
commesse proprio durante la sua militanza.
“All’età di 19
anni – racconta – ho deciso di abbandonare la famiglia, cambiare identità,
munirmi di documenti falsi ed entrare a far parte delle Brigate Rosse, in
particolare del comitato esecutivo, che ancora contava pochi membri”.
Una scelta
radicale portata dall’impeto rivoluzionario di chi voleva contribuire al
cambiamento, di chi desiderava in modo utopistico un mondo senza guerre e
sentiva il peso dell’ingiustizia. In particolare Bonisoli si riferisce
all’esempio della grande potenza americana che attacca il Vietnam, perdendo
inaspettatamente.
“Poi il percorso
di dissociazione – ricorda – dopo la condanna a quattro ergastoli”.
Che lo portò non
ha pentirsi, come tiene a precisare, dato che non tradì mai i suoi compagni, ma
a distaccarsi da ciò che aveva compiuto anni prima e a eliminare gradualmente
l’ostilità nei confronti di chi considerava “nemico”.
Ciò che mi ha
colpito e coinvolto maggiormente del suo racconto riguarda il modo in cui ha
esplicato il fermento rivoluzionario che lo ha portato giovanissimo a compiere
una scelta di vita drastica e totalizzante, oltre che alla rivalutazione in età
matura dei crimini commessi.
Tutti possiamo
sbagliare, certo, ci sono sbagli molto più gravi di altri ma – anche se sono
giovane – sto imparando a non emettere mai dei giudizi di valore affrettati.
Franco Bonisoli mi è sembrato un uomo sincero e non mi sento di aggiungere
altro. Come diceva Wittgestein, Anche per il pensiero c'è un tempo per arare
e un tempo per mietere, credo di essere ancora nella fase dell’aratura
riflessiva.
Chiara Rolleri
5ALSU
lunedì 14 ottobre 2019
domenica 13 ottobre 2019
L'AMBIENTE SIAMO NOI
Forte rischio ambientale, anche a causa dell'uomo.
L'AMBIENTE SIAMO NOI
La manifestazione ha coinvolto migliaia di studenti in
tutta Italia.
Venerdì 27 settembre, la classe 2*A Lsu ha partecipato alla terza manifestazione pacifica a favore dell’ambiente. Una parte dei ragazzi a Piacenza, un'altra parte a Parma.
A Piacenza, erano presenti circa 5000 ragazzi di varie età, dai più piccoli della materna e primaria, ai più grandi dell’università.
La manifestazione ha avuto inizio alle 9 del mattino, nei pressi del liceo Respighi, per poi proseguire fino al Corso Vittorio Emanuele, fino ad arrivare, passando per Piazza Cavalli, in via Maculani, punto di arrivo della manifestazione.
Qui abbiamo partecipato a un momento di riflessione, durante il quale ognuno ha potuto esprimere la propria opinione riguardo al cambiamento climatico.
Anche se non tutti siamo riusciti a parlare, abbiamo comunque avuto modo di esprimere i nostri pensieri, grazie ai tanti cartelloni che noi studenti abbiamo preparato per l’occasione, con frasi originali, semplici e dirette.
Ecco alcuni esempi:
“Ci avete rotto i polmoni”,
“Stop talking, let’s doing!”,
“There is no PLANet B”.
L’obiettivo principale della manifestazione era quello di sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche e sui problemi ambientali e soprattutto far capire a tutti che il tempo che abbiamo per salvare il nostro pianeta è sempre più limitato.
Perciò, il consiglio che tutti noi vogliamo dare é di smettere di aspettare, smettere di essere indifferenti e iniziare ad agire da subito, dalle piccole cose!
Perché il mondo è anche Tuo.
Anna Solari 2Alsu
Studenti come CittadinanzATTIVA
Studenti come
CittadinanzATTIVA
Quando si può dire con orgoglio: NOI C’ERAVAMO…..
Cronistoria di una giornata memorabile
27 settembre 2019: terza manifestazione per la sostenibilità
ambientale in tutto il mondo promossa dalla ragazzina Greta Thunberg
La giovane ambientalista, recentemente salita alla ribalta
delle cronache internazionali, ha dato il La a un movimento intitolato “Friday For Future”, in cui
i ragazzi di tutto il mondo sono
stati invitati a scendere nelle piazze del loro paese e per manifestare a
difesa del pianeta e risvegliare le coscienze sopite dimolti Governi.
Anche la nostra classe ,2 A Lsu, ha voluto essere presente
con un’affluenza davvero massiccia: chi a Piacenza, chi a Parma, dove si è
registrata la presenza di circa 10.000 persone, per lo più ragazzi, insieme a bambini, guidati da insegnanti e
genitori, contagiati dall’entusiasmo dei figli .
La manifestazione ha avuto inizio alle 10 da Barriera Bixio
ed è stata guidata da un gruppo di ragazzi di età intorno ai 20 anni , armati
di un megafono ed un grande striscione, che si sono poi diretti fino in centro.
A seguire un seating durante il quale i ragazzi si sono
seduti a terra al centro di una rotonda gridando in coro a pieni polmoni: “Se
ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”, ciò ha comportato disagio agli
automobilisti che, anche se inizialmente un po’infastiditi, hanno poi compreso
il valore della protesta.
L’atmosfera era
allegra e esprimeva il sogno di molti studenti, desiderosi di partecipare
attivamente alle future sfide ambientali, ognuno nel suo piccolo gridava ad
alta voce slogan, orgoglioso di far parte di un movimento che possa far
attecchire le radici di un albero robusto e, un domani, di una foresta rigogliosa.
Gaia Marchi 2ALSU
domenica 29 settembre 2019
FRIDAY FOR FUTURE
Venerdì 27 settembre 2019 si è tenuta la manifestazione
internazionale contro il cambiamento climatico. Questa manifestazione è meglio
conosciuta come Friday for Future ed è stata promossa da Greta Thunberg.
Ma andiamo per gradi: cos’è questo così detto “Friday for
Future”? Com’è nato? Con quale scopo? E perché?
Il Friday for Future è una manifestazione alla quale
partecipano giovani, giovanissimi e adulti con lo scopo di attirare
l’attenzione pubblica e dei comuni/governi, sull’inevitabile cambiamento
climatico. Questa manifestazione è stata
introdotta da Greta Thunberg, una ragazzina di 16 anni che da anni sciopera per
cercare di cambiare il mondo.
“Mi avete rubato l’infanzia” “Al posto di preoccuparvi
veramente, pensate solo ai soldi e a raccontare fiabe sull’eterno sviluppo
economico. Come osate? Ci state deludendo. Il mondo si sta svegliando e il
cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.”
Parole dure quelle di Greta contro l’ONU: il suo intervento,
tuttavia, è stato decisivo per molte persone che stanno aprendo gli occhi su
quello che sta succedendo al mondo, alla nostra casa, al nostro unico
pianeta.
Durante la manifestazione del 27 settembre 2019, molti dei
cartelloni avevano come slogan “There is no planet B”, il che è vero: se i
governi non agiranno al più presto non ci sarà nessun altro pianeta capace di
ospitarci. Noi stiamo distruggendo la nostra casa, noi siamo solo gli ospiti
della terra non i proprietari. Dobbiamo iniziare a dare peso a ciò che sta avvenendo,
non abbiamo più tempo, non possiamo pretendere che siano i posteri a salvare il
mondo perché, a quanto ne sappiamo, non ci saranno posteri per questa terra se
non si agirà. Ma la cosa peggiore è il menefreghismo internazionale: molte
persone non sono d’accordo su ciò che dice Greta, addirittura le danno della
malata. “How dare you?”, come direbbe Greta. Cosa c’è di più importante se non
il pianeta che ci ospita? Non ci siamo evoluti per far finire il nostro mondo
in questo modo.
Non siamo tenuti ad essere dei supereroi, ma nel nostro
piccolo possiamo compiere piccole azioni affinché il nostro mondo sia più
pulito. Ad esempio, durante le manifestazioni, il panorama che spesso ci ritroviamo
sono strade piene di volantini o buste di plastica volanti: non andate a queste
proteste solo per saltare giorni di scuola e lezioni importanti per la nostra
formazione culturale, saltiamo lezioni per impararne una e per aver coscienza
di ciò che si pensa o si fa.
Mariarosaria Cipolletta 3ALSU
Suha Marmash 3ALSU