Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido (Albert Einstein).

Prima di sprofondare nel grande sonno voglio ascoltare l'urlo della farfalla (Jim Morrison).

Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora (Haruki Murakami).

Non sono una donna addomesticabile (Alda Merini).

Il mondo che ti circonda è stato costruito da persone che non erano più intelligenti di te (Steve Jobs).

martedì 22 aprile 2025

Un madrelingua tra i banchi: quando l'inglese è una voce vera!

 Nel mondo sempre più globalizzato in cui viviamo, conoscere l’inglese non è più solo un’opportunità, ma una vera e propria necessità. Per questo motivo, nella nostra scuola è stato attivato un progetto che prevede la presenza di un assistente di lingua madrelingua inglese, che collabora con gli insegnanti per potenziare l’apprendimento della lingua attraverso attività comunicative, conversazioni autentiche e approfondimenti culturali.
Durante l’anno scolastico, abbiamo avuto la fortuna di lavorare insieme al nostro "teacher" Ben e che ha portato in classe non solo la sua competenza linguistica, ma anche la sua esperienza personale, il suo entusiasmo e tanti spunti interessanti sulla cultura inglese. Per saperne di più sulla sua esperienza in Italia e sul suo ruolo nella nostra scuola, la redazione lo ha intervistato. Con questa intervista abbiamo voluto conoscerlo meglio, scoprire che cosa lo ha portato in Italia, com’è stato il suo impatto con la nostra scuola e con il nostro paese, e quali differenze ha notato tra il sistema scolastico italiano e quello del suo paese. Partendo da una formazione in filosofia, politica e storia, Ben ha colto l'opportunità di essere abbinato a una scuola italiana e avere una esperienza didattica e formativa in un sistema scolastico diverso da quello inglese. Abbiamo anche colto l’occasione per chiedergli qualche consiglio utile su come migliorare il nostro inglese e affrontare lo studio delle lingue straniere con maggiore motivazione. La parola d’ordine per l’apprendimento più efficace possibile, secondo Ben, è assolutamente esercitarsi a parlare inglese senza l’ansia di sbagliare poiché l’errore è parte fondamentale dell’apprendimento. L’intervista è stata realizzata da noi studenti, in inglese, con l’obiettivo di utilizzare la lingua in un contesto il più possibile reale e stimolante.

Prabhjot Kaur Chaggar, Navveer Kaur e Paola Bravo























Caruso:quando la musica diventa poesia!

 “Caruso” è il titolo di una delle canzoni più belle del panorama musicale italiano e che ha avuto successo mondiale ed oggi, cari lettori, ve la descriverò.
Il brano è stato inciso nel 1986 dal cantautore bolognese Lucio Dalla, che in un'intervista ha rilasciato la spiegazione dello spunto preso per produrre questo capolavoro.
Dalla, prima dell’inizio del tour negli Stati Uniti, aveva soggiornato all'hotel “Excelsior” di Sorrento, in provincia di Napoli, poiché, nel mezzo del mar Tirreno, l’imbarcazione aveva riportato un' avaria.
All’interno di questo albergo trascorse gli ultimi momenti di vita il tenore Enrico Caruso, da cui prende titolo la canzone.
Proprio durante uno degli ultimi giorni, abbagliato dallo stupore per il paesaggio sorrentino, Caruso chiede di portare sul balcone della stanza il pianoforte ed inizia a cantare talmente forte che persino al porto limitrofo sono percepite le sue doti canore.
Il tutto è rappresentato anche da Lucio Dalla nella prima strofa della canzone da alcuni versi come “Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento”, “sulla vecchia terrazza, davanti al golfo di Surriento” e “Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto “.
Tutte le strofe del brano sono di carattere descrittivo e proseguono il racconto del calvario verso la morte, vissuto da Enrico Caruso.
Alcune di esse creano maggiore intensità emotiva come Sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte, ma quando vide la luna uscire da una nuvola, gli sembrò più dolce anche la morte” e “Ma sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto”.
Invece il ritornello è di carattere lirico e la scelta arguta di aver scritto quest’ultimo in dialetto napoletano, ha permesso a Dalla di rendere la canzone un successo mondiale.
Il cantautore infatti ha preso come spunto il classico napoletano "Dicitencello Vuje” di cui si trovano alcuni riscontri nella canzone di Dalla come “A voglio bene, a voglio bene assaje”.
Dal punto di vista musicale, il brano è scritto in tonalità di La minore.
Lucio Dalla lo interpreta in maniera ineccepibile e nessuno è riuscito a cantarlo nello stesso modo.
In occasione della prima edizione del “Pavarotti and friends”, ovvero un evento musicale organizzato per sostenere cause umanitarie, Luciano Pavarotti, noto tenore italiano, eseguì la canzone assieme a Lucio Dalla. Egli per motivi canori fu costretto ad abbassare la tonalità del brano in Sol minore. Anche Andrea Bocelli, negli anni successivi, cantò il brano in tonalità di Mi minore e questi due esempi dimostrano quanto fossero grandi le abilità cantautorali di Lucio Dalla, scomparso ormai più di 13 anni fa. Con Caruso,Lucio dalla ha trasformato una storia personale in un canto universale, dove la voce dell'Italia risuona nel mondo.
Francesco Maccagni 4BLSU



https://www.youtube.com/watch?v=1qa_TMy3m7c


Lezioni napoletane: arte,tradizioni e meraviglie!

 Tra il 9 e il 12 aprile 2025 ho avuto modo, grazie ad un viaggio di istruzione scolastico, di visitare per la prima volta, una zona dell’Italia meridionale: Napoli e le limitrofe Pompei ed Ercolano. Arrivati a Napoli ci siamo velocemente sistemati in albergo e nel pomeriggio abbiamo ammirato il “Pio Monte della Misericordia”, situato lungo il decumano maggiore.
Esso originariamente veniva utilizzato come chiesa e, nel 2005, è diventato anche un museo contenente una piccola pinacoteca chiamata “Quadreria del Pio Monte della Misericordia”.
Inoltre, nella chiesa è contenuto il dipinto “Le sette opere di Misericordia” di Caravaggio.
Passeggiando nei dintorni abbiamo contemplato la “Madonna con la pistola” di Banksy, piazza Gerolomini e la sua chiesa, via san Biagio dei Librai e, durante la sera, il lungomare, Castel dell’Ovo e piazza del Plebiscito.
Il giorno successivo abbiamo visitato l’imponente duomo di Santa Maria Assunta, costruito nel XIII secolo. Esso presenta una facciata neogotica, a salienti, composta interamente da marmo e dotata di tre portali.L’interno invece presenta una pianta a croce latina e tre navate separate da 8 pilastri dotati di fusti di antiche colonne romane su cui si reggono gli archi ogivali.Il soffitto è composto da dei cassettoni dorati che contengono tele raffiguranti scene religiose come l’adorazione dei pastori e dei magi.Ogni navata laterale presenta 5 cappelle, alcuni altari e monumenti funebri che fanno notare come si sia evoluta nel tempo la città di Napoli dal punto di vista scultoreo e pittorico.Ad esempio, nella navata sinistra, c’è un richiamo all’arte classica poiché nell’epigrafe, posizionata sull’arco, è inciso il simbolo della famiglia,mentre dalla navata di destra si può accedere alla reale cappella del Tesoro di San Gennaro la quale presenta influenze barocche. L’abside, situato oltre l’altare maggiore, presenta l’imponente scultura marmorea dell’Assunta da cui prende nome la chiesa.
Vicino al duomo è posizionato il museo del Tesoro di san Gennaro dove sono conservati alcuni gioielli, busti ed abiti indossati proprio dal patrono napoletano come la Mitra e la collana.
Durante il pomeriggio abbiamo potuto ammirato il Cristo Velato, ovvero la scultura raffigurante Gesù coperto da un velo interamente marmoreo, ed è stato visitato il museo di Capodimonte, rione collinare di Napoli.
ll terzo giorno abbiamo visitato gli scavi archeologici delle città di Ercolano e Pompei, sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C, abbiamo visto i resti di zone pubbliche dell’antica Roma come il Thermopolium, utilizzato per acquistare bevande e cibo, le terme e le strade, denominate cardo e decumano.
Infine, durante l’ultima mattinata, abbiamo attraversato i quartieri spagnoli e immortalato il il murales del calciatore argentino Diego Armando Maradona.
Napoli è una città che parla, che insegna e che resta impressa, è una città che merita davvero tanto una visita poiché presenta una storia millenaria e sfaccettata, dopo Napoli non siamo solo più ricci di ricordi,ma anche di cultura.
Francesco Maccagni 4BLSU




domenica 23 marzo 2025

"Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi! "

 

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958 è un romanzo storico che racconta la storia del principe Fabrizio Salina, un aristocratico siciliano che assiste impotente ai cambiamenti portati dall’Unità d’Italia nel 1860. Con l’arrivo di Garibaldi e la caduta del Regno delle Due Sicilie, la nobiltà è costretta ad affrontare un nuovo ordine sociale, in cui la borghesia emergente prende il sopravvento. Il nipote del principe, Tancredi, si adatta rapidamente alla situazione, sposando Angelica, la figlia del ricco borghese Don Calogero Sedara, mentre il principe stesso rimane legato a un mondo che sta scomparendo. Il celebre motto di Tancredi, “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, sintetizza il cuore del romanzo.

Il Gattopardo affronta diversi temi fondamentali tra cui: il declino dell’aristocrazia,il trasformismo politico e il contrasto tra tradizione e modernità; il tutto è pervaso da un senso di nostalgia e decadenza, che nella parte finale culmina con la morte del protagonista e con la dissoluzione dell’ intera famiglia e degli ideali dell’aristocrazia.

Il romanzo è stato recentemente rappresentatoda una miniserie su Netflix, che lo reinterpreta,offrendo una visione moderna della storia, pur mantenendo l’essenza dell’opera originale.

La serie è stata accolta positivamente dalla critica. A più voci è stata definita “impressionante e magnificamente interpretata”, è stata elogiata la qualità visiva e la fedeltà al romanzo, la cura nei costumi e nelle ambientazioni, oltre alla profondità dei personaggi. Magistrale, al di fuori di ogni dubbio, è stata l’interpretazione del principe Salina di Kim Rossi Stuart. E’ una serie che consigliamo a tutti e che vi terrà incollati allo schermo fino alla fine!

La redazione



Orientamento universitario presso la biblioteca Palatina di Parma!

 

Il giorno 19 marzo 2025, la nostra classe ha partecipato a un’uscita didattica presso la Biblioteca Palatina di Parma, con l’obiettivo di approfondire lo studio dei manoscritti medievali e, in particolare, delle copie antiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. L’attività si è svolta nell’ambito dell’orientamento universitario, permettendoci di conoscere da vicino il lavoro di filologi, paleografi e storici della letteratura. 
Arrivati alla Biblioteca Palatina, siamo stati accolti nella sala Maria Luigia dalla prof. Centenari e dal prof. Rinoldi, esperti di manoscritti medievali, che ci hanno illustrato la storia della biblioteca e il suo ruolo nella conservazione del patrimonio librario antico.
 Durante il laboratorio, abbiamo potuto osservare da vicino riproduzioni di codici medievali contenenti la Divina Commedia, analizzandone la scrittura, le miniature e le glosse. Il prof. Rinoldi ci ha spiegato le differenze tra le varie edizioni manoscritte, evidenziando le varianti testuali e l’evoluzione dell’opera dantesca attraverso i secoli.
 In particolare abbiamo potuto ammirare il Parmense 3285, un manoscritto miniato della Divina Commedia, che risale a circa quindici anni dopo la morte di Dante Alighieri; realizzato nella prestigiosa bottega fiorentina del Maestro delle Effigi Domenicane, è considerato una delle versioni miniate più antiche e preziose dell’opera. 
In seguito siamo stati condotti nella sala Dante, dove abbiamo potuto ammirare gli affreschi realizzati da Francesco Scaramuzza (1803-1886), un pittore parmigiano noto per le sue illustrazioni della Divina Commedia. Tra le raffigurazioni presenti nella sala la nostra guida ci ha accompagnato nell’interpretare l’incontro di Dante e Virgilio con i poeti,Aristotele seduto tra i filosofi,la Divina Clemenza e Lucia tra cori di angeli e vergini, Dante uscito dalla selva,Dante accolto da Virgilio,Virgilio e Dante sulla porta dell’Inferno,Caronte.
 L’esperienza si è rivelata molto interessante e formativa. Abbiamo potuto comprendere l’importanza della conservazione dei manoscritti e il ruolo degli studiosi nel ricostruire il testo originale delle opere antiche. Inoltre, questa attività ci ha offerto un primo sguardo sul mondo accademico, facendo emergere il fascino della ricerca filologica e della storia del libro. L’uscita alla Biblioteca Palatina è stata un’occasione preziosa per approfondire la nostra conoscenza di Dante e della tradizione manoscritta della sua opera. Questo laboratorio ha stimolato in molti di noi un interesse verso le discipline umanistiche e ci ha fornito un’importante esperienza orientativa per il nostro futuro percorso di studi
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Gli alunni della 2BLS