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dalla pagina pubblica di fb di Melania |
Questa è la definizione che il dizionario Treccani dà della parola “omofobia”.
Insomma, una gran brutta malattia. Un morbo che spesso ci si accorge di avere solo quando incontriamo persone dello stesso sesso che si tengono per mano o che – molto più genericamente – si amano.
Secondo la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’omofobia in Europa del 2006 “l’omofobia – cito testualmente – si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all’obiezione di coscienza”.
Quante volte abbiamo sentito persone iniziare discorsi con: “io non sono razzista ma… oppure, niente contro gli omosessuali ma…”
Un “ma” che rende tutto molto chiaro prima ancora di iniziare il discorso.
Melania Geymonat e la sua compagna Chris, entrambe ventenni, stavano rientrando a casa di notte a bordo di un double decker bus, quando sono state violentemente importunate da degli adolescenti.
L’episodio ha scosso l’opinione pubblica inglese, a cominciare dal sindaco di Londra, Sadiq Khan, che in un post dice: “I crimini d'odio contro le persone Lgbt non saranno tollerati a Londra. La polizia sta indagando”.
Nessuno dovrebbe essere giudicato per le preferenze sessuali.
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