lunedì 17 febbraio 2020
Presepe delle campagne
La
premiazione del X° concorso fotografico e giornalistico per le redazioni delle
scuole secondarie di primo e secondo grado, si è svolto nella mattina del 15
febbraio 2020, presso il club cinematografico di Fiorenzuola d’Arda.
“Il
presepe racconta la concretezza che viene dalla vita quotidiana, la tenerezza
che nasce con lo stupore della nascita”, così l’associazione Terre Traverse, da
anni promotrice di iniziative rivolte alla valorizzazione del mondo rurale
piacentino, ripropone per il X° anno consecutivo il concorso “Il presepe delle
campagne”. L’iniziativa ha visto coinvolte le famiglie delle comunità di San
Protaso, Baselicaduce e I Doppi, frazioni di Fiorenzuola d’Arda e di Castell’Arquato,
nella realizzazione di presepi.
Alla
premiazione, presentata dal giornalista Gaetano Rizzuto, sono intervenuti: il
presidente e vice presidente dell’associazione Terre Traverse Gianpiero
Bisagni e Annarita Arduini, il direttore del settimanale Il nuovo giornale
Don Davide Maloberti, il direttore del quotidiano La Libertà Pietro
Visconti, Monsignor Gianni Vincini, il presidente del circolo fotografico di
Fiorenzuola d’Arda Luigi Peveri e Il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi.
Dichiarazioni
entusiastiche da parte dei convenuti che hanno sottolineato l’importanza della
partecipazione e del coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e dei loro
alunni.
Tra
le sette scuole aderenti, 4 le secondarie di primo grado e 3 quelle di secondo,
così premiate: per la categoria delle scuole secondarie di I grado, il quarto
posto, al giornale “Fuori Classe” della scuola Calvino di Piacenza, con
il premio Parrocchia di Fiorenzuola, il terzo al giornale “www.news” della scuola Petrarca di
Pontenure, con il premio Circolo Fotografico di Fiorenzuola, il secondo
al giornale “Chi più ne ha” della scuola Amaldi di Rovereto di Cadeo,
con il premio Il nuovo giornale, e al primo posto il giornale “Icaro” della
scuola Gatti di Fiorenzuola d’Arda, con il premio Terre Traverse.
Per la categoria delle scuole secondarie di II grado, al terzo posto il
giornale “Carpe diem” dell’Istituto Mattei di Fiorenzuola d’Arda,
premiato per la foto più bella con il premio La Libertà, al secondo
posto il giornale “Obiettivo terra” dell’Istituto Marcora di
Cortemaggiore con il premio Comune di Fiorenzuola, e al primo posto il giornale
dell’Istituto Romagnosi di Piacenza con il premio Terre Traverse.
La redazione del
Carpe Diem
venerdì 7 febbraio 2020
MERITOCRAZIA: TRASPARENZA O SOLO FINZIONE?
La televisione pubblica è una parte di “servizio culturale” che fornita dallo Stato e che si rivolge a tutti i cittadini (che possiedono ovviamente un televisore o un pc, o qualunque strumento video) per la loro educazione. A differenza della tv pubblica, la televisione privata ha un emittente televisivo che trasmette a livello locale (es. trasmissioni come “tele Lombardia”).
Ai giorni d’oggi entrambe le televisioni puntano sull’intrattenimento e sul coinvolgere quanti più spettatori possibili utilizzando, talvolta, strategie diverse che vengono utilizzate per fare concorrenza, che è un cardine fondamentale della televisione di oggi. Per la competizione si usano strategie diverse e una delle tante è sicuramente la cura con cui vengono scelti i conduttori nei vari programmi televisivi preferendo, la maggior parte delle volte, visi riconoscibili ai quali il pubblico si affeziona con il passare del tempo.
Ma per fare tali scelte, quali criteri devono utilizzare?
Partiamo dal presupposto che ogni giorno viviamo in un ambiente meritocratico, ovvero un ambiente dove ti vengono conferiti meriti, che siano materiali o di ordine morale, che si basano soltanto in relazione con i meriti individuali.
Ma siamo sicuri che certi meriti vengono davvero considerati per il loro valore?
Al mondo ci sono miliardi di persone che o per lavoro o per studio o per imprese degne di essere premiate, ricevono dei meriti.
Perché la Meritocrazia dovrebbe essere trasparenza, uguaglianza e soprattutto, Merito.
Tuttavia però non è sempre così. Perché, quante volte abbiamo pensato che una cosa fosse immeritata o ingiusta? Quante volte pensiamo di meritare qualcosa di più rispetto ad un’altra persona? Quante volte ci chiediamo “Perché a lui/lei sì e io no”?
E se provassimo a spostare queste domande puntando il dito sul nostro Paese potremmo capire come la meritocrazia non viene usata nella maniera più esatta. Basti pensare all’ultimo ma non ultimo episodio di cronaca recente, che ha visto coinvolto Amadeus, famoso presentatore Rai, e tutte le “bellissime” conduttrici nella prima conferenza stampa di Sanremo.
In breve tali conduttrici sono state presentate con “donne capaci di stare un passo indietro al proprio uomo” (riferito alla fidanzata di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello), “uno dei volti storici più belli del TG1” (riferito a Laura Chimenti) ma, soprattutto, come “bellissime”, “simpaticissime” e (ancora) “molto belle”, come se la bellezza fosse un merito e non un caso biologico.
Pensandoci, la cosa che fa più riflettere non è tanto il fatto che sia successo ad una conferenza per l’inizio del festival di Sanremo o che lo abbia detto Amadeus, quello che può far riflettere e che da più tristezza è che, ancora una volta e ancora nella società di oggi, nonostante si siano fatti passi avanti si continuano a fare sempre gli stessi errori pregiudizievoli. Fa riflettere come queste donne siano state scelte solo per il loro aspetto fisico e non per i loro meriti o per la loro bravura, perché agli occhi esterni sembra facile ma in TV, nolenti o volenti, devi rispettare certe regole.
Se non le rispetti? Sei fuori.
Potremmo anche pensare come sarebbe stato se lo avessero detto di un uomo.
Perché qui non si sta parlando di generi, ma di persone. Persone che, a prescindere dalla loro identità morale, vengono caratterizzati attraverso stereotipi antichi e mai davvero visti come tali. Assumere per un lavoro qualcuno per la bellezza e non per la bravura, a meno che il lavoro non sia quello di modella, direi che si rischia di creare dei fraintendimenti di non poco conto. Come ad esempio che chi non è bello non ha diritto neppure di un lavoro.
Direi che il presupposto è sbagliato per principio.
mercoledì 5 febbraio 2020
Giochi didattici fai da te
le proff. Michela Pisu (filosofia e scienze umane) e Maria Cristina Incerti (fisica e matematica) con la Dirigente Rita Montesissa |
Le classi quinte del Liceo delle Scienze Umane si sono cimentate a creare la loro idea di gioco didattico, sulla falsa riga delle regole della grande pedagogista italiana, Maria Montessori.
Sono andati presso la scuola dell'Infanzia di via San Rocco, a Fiorenzuola, ospitati dalla maestra Alessandra Contin.
Vi raccontiamo l'esperienza attraverso delle semplici immagini: i bimbi giocano felici con i nuovi giochi e Alessio Babieri (5BLSU), Giosuè Tallarita (5BLSU), Chiara Rolleri (5ALSU) e Alice Anguissola (5ALSU) hanno indossato i panni di novelli pedagogisti.
Vi raccontiamo l'esperienza attraverso delle semplici immagini: i bimbi giocano felici con i nuovi giochi e Alessio Babieri (5BLSU), Giosuè Tallarita (5BLSU), Chiara Rolleri (5ALSU) e Alice Anguissola (5ALSU) hanno indossato i panni di novelli pedagogisti.
perché noi della scienze umane… valiamo!
la Redazione
lunedì 3 febbraio 2020
Alternanza: paure e aspettative
A partire da fine gennaio
inizia per molti di noi studenti una nuova esperienza che ci porterà fuori
dalle mura scolastiche e dentro al mondo del lavoro: il cosiddetto periodo di
alternanza scuola-lavoro.
Non tutti siamo disposti
fuori da scuola, molte classi essendo il primo anno affrontano l’alternanza
solo internamente all’edificio scolastico, ma per chi deve recarsi fuori delle
mura scolastiche è una nuova avventura.
Pur essendo sistemati
in ambienti che più o meno conosciamo, l’ansia da prestazione è ben presente, pensieri
e paranoie prendono piede nella nostra mente e scacciarli non è per niente semplice.
Come affronteremo gli
eventuali ostacoli? In che rapporti saremo con le persone che divideranno con
noi questa esperienza?
Tante domande senza
risposta, tante incertezza che verranno risolte da ogni ragazzo a modo suo.
Si metteranno in campo
le abilità apprese a scuola, si proverà ad intervenire individualmente cercando
di mostrare le proprie qualità e si cercherà di riempire il proprio bagaglio
con nuove competenze.
Ogni ragazzo avrà il
proprio percorso, ogni ragazzo gestirà l’esperienza come meglio crede e ognuno
tornerà con qualcosa in più.
Non ci resta che dire
buona alternanza a tutti.
Cattani
Martina 3^ A L.S.U.
L'eco del Big Bang
Quali sono i segreti dell’Universo?
Che l’Universo sia ricco di eventi che a noi, occhi umani,
sono celati e spesso incomprensibili, è noto a tutti, quali siano questi
segreti resta invece ancora tutto da scoprire.
Giovedì 30 gennaio, presso il nostro Istituto, Jacopo
Papalini, dottorando in fisica teorica presso l’Università di Parma, ha esposto
alcune delle teorie che riguardano l’inizio del nostro universo.
L’eco del Big Bang è il titolo del seminario, un viaggio
cosmico senza navicella, eppure ugualmente entusiasmante. Partendo dalla storia
dell’espansione dell’universo, sin dalla sua storia primordiale, fino alle
epoche storiche più recenti, il nostro mondo fatto di energia e cambiamenti è
molto più di quello che possiamo vedere e percepire. Ciò che sembra oramai
chiaro è che il vuoto è un concetto fittizio quando si parla di materia, essendo
esso stesso ricco di fluttuazioni. Papalini ha anche precisato la dinamicità
del nostro Universo, vivacità che si può ottenere per implosione ed espansione
continua.
Passione e chiarezza espositiva hanno creato un clima tra il
filosofico e lo scientifico, a tratti un mondo onirico e fantascientifico:
Philip K. Dick avrebbe amato questo
seminario.
Probabilmente sarebbe stato in grado di vedere al di là delle
parole raccontate e si sarebbe chiesto se conoscere come è nato il nostro
Universo ci avrebbe anche spiegato la strada che noi umani stiamo percorrendo. E
se Einstein non sbaglia neppure quando
sbaglia, noi poveri profani possiamo dire che la fine è sempre anche un
inizio, e che forse il Big Bang non ha avuto alcuna origine se non nella morte
di qualche altro universo nato molto prima del nostro.
La redazione