“Caruso” è il titolo di una delle canzoni più belle del panorama musicale italiano e che ha avuto successo mondiale ed oggi, cari lettori, ve la descriverò.
Il brano è stato inciso nel 1986 dal cantautore bolognese Lucio Dalla, che in un'intervista ha rilasciato la spiegazione dello spunto preso per produrre questo capolavoro.
Dalla, prima dell’inizio del tour negli Stati Uniti, aveva soggiornato all'hotel “Excelsior” di Sorrento, in provincia di Napoli, poiché, nel mezzo del mar Tirreno, l’imbarcazione aveva riportato un' avaria.
All’interno di questo albergo trascorse gli ultimi momenti di vita il tenore Enrico Caruso, da cui prende titolo la canzone.
Proprio durante uno degli ultimi giorni, abbagliato dallo stupore per il paesaggio sorrentino, Caruso chiede di portare sul balcone della stanza il pianoforte ed inizia a cantare talmente forte che persino al porto limitrofo sono percepite le sue doti canore.
Il tutto è rappresentato anche da Lucio Dalla nella prima strofa della canzone da alcuni versi come “Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento”, “sulla vecchia terrazza, davanti al golfo di Surriento” e “Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto “.
Tutte le strofe del brano sono di carattere descrittivo e proseguono il racconto del calvario verso la morte, vissuto da Enrico Caruso.
Alcune di esse creano maggiore intensità emotiva come “Sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte, ma quando vide la luna uscire da una nuvola, gli sembrò più dolce anche la morte” e “Ma sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto”.
Invece il ritornello è di carattere lirico e la scelta arguta di aver scritto quest’ultimo in dialetto napoletano, ha permesso a Dalla di rendere la canzone un successo mondiale.
Il cantautore infatti ha preso come spunto il classico napoletano "Dicitencello Vuje” di cui si trovano alcuni riscontri nella canzone di Dalla come “A voglio bene, a voglio bene assaje”.
Dal punto di vista musicale, il brano è scritto in tonalità di La minore.
Lucio Dalla lo interpreta in maniera ineccepibile e nessuno è riuscito a cantarlo nello stesso modo.
In occasione della prima edizione del “Pavarotti and friends”, ovvero un evento musicale organizzato per sostenere cause umanitarie, Luciano Pavarotti, noto tenore italiano, eseguì la canzone assieme a Lucio Dalla. Egli per motivi canori fu costretto ad abbassare la tonalità del brano in Sol minore. Anche Andrea Bocelli, negli anni successivi, cantò il brano in tonalità di Mi minore e questi due esempi dimostrano quanto fossero grandi le abilità cantautorali di Lucio Dalla, scomparso ormai più di 13 anni fa. Con Caruso,Lucio dalla ha trasformato una storia personale in un canto universale, dove la voce dell'Italia risuona nel mondo.
Francesco Maccagni 4BLSU
Il brano è stato inciso nel 1986 dal cantautore bolognese Lucio Dalla, che in un'intervista ha rilasciato la spiegazione dello spunto preso per produrre questo capolavoro.
Dalla, prima dell’inizio del tour negli Stati Uniti, aveva soggiornato all'hotel “Excelsior” di Sorrento, in provincia di Napoli, poiché, nel mezzo del mar Tirreno, l’imbarcazione aveva riportato un' avaria.
All’interno di questo albergo trascorse gli ultimi momenti di vita il tenore Enrico Caruso, da cui prende titolo la canzone.
Proprio durante uno degli ultimi giorni, abbagliato dallo stupore per il paesaggio sorrentino, Caruso chiede di portare sul balcone della stanza il pianoforte ed inizia a cantare talmente forte che persino al porto limitrofo sono percepite le sue doti canore.
Il tutto è rappresentato anche da Lucio Dalla nella prima strofa della canzone da alcuni versi come “Qui dove il mare luccica, e tira forte il vento”, “sulla vecchia terrazza, davanti al golfo di Surriento” e “Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto “.
Tutte le strofe del brano sono di carattere descrittivo e proseguono il racconto del calvario verso la morte, vissuto da Enrico Caruso.
Alcune di esse creano maggiore intensità emotiva come “Sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte, ma quando vide la luna uscire da una nuvola, gli sembrò più dolce anche la morte” e “Ma sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto”.
Invece il ritornello è di carattere lirico e la scelta arguta di aver scritto quest’ultimo in dialetto napoletano, ha permesso a Dalla di rendere la canzone un successo mondiale.
Il cantautore infatti ha preso come spunto il classico napoletano "Dicitencello Vuje” di cui si trovano alcuni riscontri nella canzone di Dalla come “A voglio bene, a voglio bene assaje”.
Dal punto di vista musicale, il brano è scritto in tonalità di La minore.
Lucio Dalla lo interpreta in maniera ineccepibile e nessuno è riuscito a cantarlo nello stesso modo.
In occasione della prima edizione del “Pavarotti and friends”, ovvero un evento musicale organizzato per sostenere cause umanitarie, Luciano Pavarotti, noto tenore italiano, eseguì la canzone assieme a Lucio Dalla. Egli per motivi canori fu costretto ad abbassare la tonalità del brano in Sol minore. Anche Andrea Bocelli, negli anni successivi, cantò il brano in tonalità di Mi minore e questi due esempi dimostrano quanto fossero grandi le abilità cantautorali di Lucio Dalla, scomparso ormai più di 13 anni fa. Con Caruso,Lucio dalla ha trasformato una storia personale in un canto universale, dove la voce dell'Italia risuona nel mondo.
Francesco Maccagni 4BLSU
https://www.youtube.com/watch?v=1qa_TMy3m7c
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